Il “cuore” di Mercurio sorprende: è più grande del previsto

Pubblicato il 22 Marzo 2012 - 16:09 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il primo piano di Mercurio rivela che il pianeta ha un 'cuore' piu' grande del previsto, ricco di elementi molto diversi da quelli presenti sulla Terra e una superficie molto densa. E' quanto emerge dal ritratto del pianeta piu' vicino al Sole fornito dalla sonda Messenger della Nasa. Il risultato e' annunciato in due articoli pubblicati su Science Express, coordinati rispettivamente da Maria Zuber e da David Smith entrambi del Massachusetts Institute of Technology (Mit).

I ricercatori hanno messo a punto la mappa topografica e la prima mappa del campo magnetico di Mercurio che hanno svelato informazioni sulla sua geologia e sul suo nucleo. Che si e' rivelato la sorpresa piu' grande perche' sembra essere liquido, anziche' solido come si immaginava, e piu' grande del previsto. La mappa del campo magnetico di Mercurio, infatti, permette di 'compiere un viaggio' nelle viscere di Mercurio e dedurre informazioni su come e' fatto internamente. Secondo il lavoro, il nucleo di Mercurio occupa una grande frazione del pianeta, l'85% del suo raggio.

Date le piccole dimensioni del pianeta finora si pensava che il suo nucleo si fosse raffreddato al punto tale da diventare solido. Tuttavia le misure di Messenger rilevano la presenza di una dinamo interna, indicando che il nucleo del pianeta e' parzialmente liquido e molto diverso dai nuclei degli altri pianeti rocciosi del Sistema Solare, come la Terra. Il nostro pianeta ha il nucleo esterno liquido e metallico che avvolge un nucleo solido interno. Mercurio invece sembra avere un nucleo a tre strati: il primo solido di solfuro di ferro, un altro liquido e un nucleo piu' interno solido.

Dal lavoro emerge, inoltre, che la crosta del pianeta e' piu' spessa alle basse latitudini e piu' sottile verso le regioni polari nordiche e che essa e' piu' densa del previsto.

La mappa topografica di Mercurio mostra invece che l'elevazione della superficie del pianeta e' meno varia rispetto a Marte o alla Luna. Esaminando poi la vasta pianura vulcanica dell'emisfero Nord, il gigantesco cratere da impatto Caloris, del diametro di 1.500 chilometri e con il suolo piu' alto dei bordi i ricercatori deducono che Mercurio potrebbe aver vissuto una intensa e lunga attivita' geologica.