Milleproroghe. Allarme delle parafarmacie: rischiano 5 mila lavoratori

Pubblicato il 9 Febbraio 2011 - 17:43 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Allarme delle parafarmacie: cinquemila farmacisti che in questi anni hanno trovato lavoro grazie a questa esperienza rischiano di ritrovarsi senza un’occupazione. Lo sostiene Lino Busà, responsabile della Federbiomedica, che ha al suo interno anche l’Associazione nazionale delle parafarmacie Anpi-Confesercenti.

Sotto accusa l’emendamento Pdl al Milleproroghe, decreto all’esame oggi del Senato, che prevede la sospensione delle aperture delle parafarmacie. Ma questo, sostiene Busa’, è solo uno degli ultimi atti ”Fin dall’inizio questo governo – lamenta – ha cercato di cancellare l’esperienza delle parafarmacie, c’è stata un’ostilita’ e noi siamo fortemente preoccupati”.

Una questione su cui nei giorni scorsi è intervenuta anche l’Antitrust, in una segnalazione a Governo e Parlamento. La stretta sulle parafarmacie, secondo l’Autorita’, ”si traduce nella protezione di reddito delle farmacie già presenti, il cui numero in larga parte dei comuni italiani, è peraltro inadeguato a soddisfare le esigenze dei cittadini”. Eppure il bilancio è stato positivo, commenta ancora Busà.

”Basta guardare ai numeri – sostiene -: 3.400 sono le autorizzazioni richieste al ministero della Sanita’, che rappresenta il primo passo per aprire poi una parafarmacia. Quelli che esercitano sono 3.200, di cui il 30% sono corner nella grande distribuzione oppure catene in franchising. Il restante 70% sono negozi di vicinato. Cinquemila farmacisti hanno oggi un’occupazione grazie all’esperienza delle parafarmacie e molti sono giovani che hanno investito nei risparmi di famiglia. Considerando che il mercato per l’accesso alle farmacie e’ chiuso, la stragrande maggioranza non trova lavoro o fa il commesso nelle farmacie. Per questo le parafarmacie sono state un’opportunita’. Il trend di crescita per i cosiddetti negozi di vicinato e’ stato di 600/700 attivita’ l’anno. Questo malgrado l’insicurezza sul settore”. Busa’ tiene anche a sottolineare come tutti i farmacisti di parafarmacie sono laureati in Farmacia e iscritti all’ordine. Complessivamente all’ordine sono iscritti oltre 60 mila farmacisti ma i titolari di farmacie sono solo 15 mila, considerando anche le farmacie comunali. ”Questo – dice ancora – perche’ costa milioni comprare una licenza. E poi di solito si tramanda da padre a figlio”. Quanto agli sconti, riferisce ancora Busa’, sono stati nell’ordine dell’8,3% sui farmaci da banco e per l’automedicazione. E questo ha fatto si’, dice, che anche le farmacie abbassassero i prezzi. (ANSA).