Napoli di nuovo sommersa dalla spazzatura, operai protestano e torna l’emergenza

Pubblicato il 17 Dicembre 2010 - 19:52 OLTRE 6 MESI FA

Il sistema di smaltimento dei rifiuti in Campania resta fragile e basta davvero poco per tornare ”punto e a capo”, per far svanire le illusioni di un ritorno alla normalità. A Napoli, infatti, l’altra notte è bastata la protesta di alcuni operai (che reclamavano il pagamento di spettanze per un passaggio di cantiere), dipendenti di una delle ditte incaricate della raccolta, per far aumentare a dismisura i cumuli di spazzatura e far passare il quantitativo stoccato lungo le strade da 820 a 1.200 tonnellate, vanificando gli sforzi compiuti nei giorni scorsi.

Difficoltà si registrano anche ai Quartieri Spagnoli, una zona nella quale, nel corso delle precedenti emergenze, la rimozione e la pulizia erano sempre state garantite proprio per evitare che i sacchetti ostruissero il dedalo di vicoli e viuzze. Un equilibrio precario, nonostante l’aiuto offerto da altre regioni (come il Lazio che proprio oggi in giunta ha ratificato l’accordo) e che preoccupa non poco anche gli amministratori del Comune di Napoli. Paolo Giacomelli, assessore all’Igiene urbana del capoluogo, ha detto che ”bisogna garantire la raccolta nelle prossime notti e che ”non e’ accettabile che vi siano ulteriori blocchi”.

Ma se il capoluogo, anche se lentamente, inizia a intravedere il ritorno alla normalita’, non va meglio in diversi comuni della Provincia, dove i cittadini rischiano di trascorrere il Natale in quartieri e caseggiati assediati dai sacchetti. Una delle situazioni di maggior rischio si continua a registrare nel comune di Pozzuoli, dove anche oggi sono tornati in azione mezzi e uomini dell’esercito. Secondo una stima approssimativa, a terra vi sono ancora 1.800 tonnellate da rimuovere: le aree di maggior disagio sono quelle della periferia, tra Cuma e Licola.