Ndrangheta, l’antimafia di Milano chiede maxi processo per 174 persone. “Le vittime anche qui non denunciano”

Pubblicato il 15 Dicembre 2010 - 14:52 OLTRE 6 MESI FA

La Direzione distrettuale antimafia di Milano inoltrerà domani la richiesta di giudizio immediato per 174 persone arrestate lo scorso luglio nel corso della maxi operazione che ha decapitato i vertici della ‘ndrangheta in particolare in Lombardia. Lo ha annunciato il procuratore aggiunto Ilda Boccassini.

La richiesta di giudizio immediato, con cui si salta la fase dell’udienza preliminare, riguarda, tra gli altri, il presunto boss della ‘ndrangheta in Lombardia, Giuseppe ‘Pino’ Neri, e Pasquale Zappia, che avrebbero diretto la ‘cupola’ lombarda dopo la morte del boss Carmelo Novella. Inoltre, tra gli arrestati per cui è stato chiesto il rito immediato, ci sono i numerosi boss delle 15 ‘locali’ sparse tra Milano, la Brianza, il Comasco e Pavia, che sono state individuate dagli inquirenti con l’operazione Infinito-Crimine.

Tra gli imputati, inoltre, c’è  anche l’ex direttore sanitario della Asl di Pavia, Carlo Chiriaco, ritenuto dagli investigatori una ‘figura emblematica’ della infiltrazione delle cosche nel mondo istituzionale. Invece, come ha spiegato Ilda Boccassini, le posizioni degli indagati per l’omicidio del boss Novella, avvenuto nel 2008, sono state stralciate e per loro si procederà con la chiusura delle indagini e la richiesta di rinvio a giudizio. Come ha spiegato, invece, il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, la parte dell’inchiesta coordinata dalla Dda di Reggio verra’ probabilmente chiusa a gennaio con il deposito degli atti e la richiesta di rinvio a giudizio. ”Il ramo reggino e’ piu’ indietro – ha spiegato Pignatone – anche per problemi di organizzazione delle risorse”.

“Anche a Milano non abbiamo dietro la porta commercianti, imprenditori, ambulanti pronti a denunciare all’autorita’ giudiziaria un’usura, un danneggiamento ai fini estorsivi”. Il procuratore Ilda Boccassini durante un incontro con i giornalisti – al quale hanno partecipato anche i procuratori della Repubblica di Milano e Reggio Calabria, Edmondo Bruti Liberati e Giuseppe Pignatone, i procuratori aggiunti reggini Michele Prestipino e Nicola Gratteri, e due esponenti della Direzione nazionale antimafia – ha spiegato che ‘il silenzio’ delle vittime prosegue nonostante gli arresti dello scorso luglio e gli appelli piu’ volte lanciati a sporgere denuncia. E questo sebbene ”il fenomeno estorsivo e usuraio ci risulta continui”. ”Non ci stanno pervenendo denunce – ha continuato Boccassini – è un dato sintomatico e dobbiamo prenderne atto. Ritengo che il fenomeno criminale che riguarda l’usura e l’estorsione sul territorio di Milano sia esteso”.