Nefertiti, studiosi italiani ricostruiscono al computer il vero volto della regina

Pubblicato il 5 Novembre 2009 - 12:47 OLTRE 6 MESI FA

Dopo mesi di ricerche, due studiosi italiani hanno ricostruito attraverso la computer-grafica il vero volto di Nefertiti, regina egizia vissuta nel XIV secolo a.C. A svelarlo è “Focus Storia”, il mensile diretto da Marco Casareto, che nel nuovo numero pubblica in esclusiva i risultati del lavoro condotto da due esperti di Antico Egitto: l’etnologo Franco Crevatin dell’Università di Trieste e lo storico della cosmesi e truccatore Stefano Anselmo.

Punto di partenza dello studio, i risultati di una Tac (pubblicati dalla rivista scientifica “Radiology”) effettuata ad aprile sul busto di Nefertiti conservato a Berlino, dai quali era emerso come sotto gli stucchi in realtà si nascondesse un ”secondo volto” in pietra, simile ma non identico a quello che abbiamo sempre ammirato. E proprio da queste differenze – una leggera sporgenza sul dorso del naso, rughe labiali ai lati della bocca, zigomi meno prominenti e palpebre con incavi meno evidenti – Anselmo ha ricostruito la ”vera” Nefertiti con l’aiuto della computer-grafica.

«In principio ho lavorato sull’incarnato – spiega a Focus Storia – sostituendo nella tomografia i grigi con una tonalità biscotto-ambrata, com’era presumibilmente la pelle di Nefertiti. Per ricostruire il volto ho approfondito l’arte della XVIII dinastia, l’epoca di Akhenaton: capolavori che ritraggono personaggi verosimilmente imparentati con la regina. Nei volti, gli artisti privilegiavano le linee curve. Tenendo conto delle imperfezioni svelate dalla Tac ho creato piccoli accenni di cedimenti ai lati delle labbra, simili a rughe labiali, e occhiaie appena segnate». Per il trucco infine, Anselmo si è ispirato alla tradizione africana.

«Riprodurre il volto di una regina circondata da una simile aura di mistero ha richiesto mesi di lavoro e particolare attenzione – sottolinea Crevatin. Anche perché su di lei sono state avanzate le teorie più disparate: c’è chi crede che il busto di Berlino (che sta causando un vero e proprio scontro diplomatico tra l’Egitto e la Germania n.d.r.) sia un falso e chi pensa che abbia un solo occhio perché la regina aveva perso l’uso dell’altro». Ma il lavoro dei due esperti si è spinto oltre, fino a ipotizzare – come viene documentato sul mensile – come sarebbe oggi Nefertiti con un trucco e un’acconciatura moderni.

«Abbiamo acquistato un sacco di informazioni su come il busto è stato prodotto più di 3.300 anni fa dallo scultore reale» spiega Alexander Huppertz, direttore del Imaging Science Institute di Berlino e autore della tac pubblicata dalla rivista “Radiology” . «Abbiamo imparato che la scultura ha due facce leggermente diverse e abbiamo ricavato dalla interpretazione delle immagini con la computer graphic come evitare i danni di questo oggetto d’arte estremamente prezioso».

Il Dott. Huppertz spiega: «Rispetto agli anni ’90, la computer-grafica ha fatto passi da gigante, ora siamo in grado di acquisire le immagini tridimensionale in 3D con una risoluzione molto più elevata». «Grazie a questa tac – continua il dottor Huppertz – possiamo comprendere maggiormente la composizione interna e lo stato di conservazione della scultura. Questa conoscenza darà un notevole contributo alla salvaguardia di questo inestimabile antichità».

“Radiology” è una rivista edita da Herbert Y. Kressel ed è di proprietà della “Radiological Society of North America”, a cui sono affiliati oltre 42 mila medici radiologi.

Ecco una gallery sul busto di  Nefertiti: