Nobel Chimica a Betzig, Hell e Moerner per microscopi che vedono molecole

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Ottobre 2014 - 12:17| Aggiornato il 2 Dicembre 2014 OLTRE 6 MESI FA
Nobel Chimica a Betzig, Hell e Moerner per microscopi che vedono molecole

Nobel Chimica a Betzig, Hell e Moerner per microscopi che vedono molecole

ROMA – Eric Betzig, Stefan W. Hell e William E. Moerner sono i vincitori del premio Nobel per la Chimica del 2014. I tre scienziati hanno perfezionato l‘ottica microscopica, rendendola così potente da poter osservare le molecole infinitamente piccole e dando un contributo cruciale per lo sviluppo delle nanotecnologie.

Il trio (due americani, Betzig che lavora alla Howard Hughes Medical Institute, Moerner della Stanford University e il tedesco Hell del Max Planck Institute per la Chimica biofisica di Gottingen) e’ stato premiato per il lavoro sulla microscopia fluorescente. Il lavoro sulla microscopia fluorescente – si legge nel comunicato diffuso dalla Reale Accademia delle Scienze Svedese – ha superato i limiti del microscopio ottico. “Per un lungo periodo la microscopia ottica e’ stata ostacolata da un limite: non riuscire ad ottenere una risoluzione migliore rispetto a meta’ della lunghezza d’onda della luce. Aiutati dalle molecole fluorescenti, i premi Nobel per la Chimica hanno ingegnosamente aggirato questa limitazione”, hanno spiegato i giurati nella motivazione del premio.

“Siamo molto contenti per i nostri amici, anche se la loro vittoria impedirà a noi di vincere il Nobel”. Alberto Diaspro, direttore del dipartimento di nanofisica dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova, esulta per l’assegnazione del Nobel per la Chimica a Eric Betzig, Stefan W. Hell e William E. Moerner: c’è infatti anche un pezzo di Italia nella conquista del prestigioso riconoscimento.

L’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova Morego lavora infatti da anni in stretta sinergia con i tre ricercatori premiati per gli studi sui microscopi ottici. L’intuizione del direttore scientifico dell’Iit, Roberto Cingolani, ha fatto nascere un dipartimento di Nanofisica, che, unico in Italia e tra i pochi al mondo, lavora tra l’altro in contemporanea sui due metodi elaborati dai premi Nobel. E la ricerca sui supermicroscopi, fatta in stretta collaborazione con gli istituti di Nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (NanoCnr) di Pisa, della Scuola Normale Superiore (Sns) e e l’università di Parma sta già portando successi.