Nucleare: un mese chiusi in un bunker come se ci fosse stato un incidente. Iniziativa di 4 ragazzi

Pubblicato il 12 Maggio 2011 - 15:46 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Cosa accadrebbe, e soprattutto come comportarsi in caso di incidente nucleare in Italia? La risposta provano a darla quattro ragazzi che si chiuderanno per un mese (fino al referendum del 12-13 giugno) in una casa, applicando alla lettera il protocollo di radioprotezione: sigillati, niente cibi freschi, solo acqua in bottiglia e internet per comunicare con l’esterno.

Come spiega Repubblica, l’iniziativa di Giorgio, Alessandra, Pierpaolo e Luca nasce per dire no al nucleare ed è appoggiata da Greenpeace. La vita nel bunker sarà trasmessa 24 ore su 24 su internet e i ragazzi affideranno al web – via Facebook, Twitter e sul sito dell’iniziativa – dei videomessaggi sulla vita da reclusi e sui rischi del nucleare. “I pazzi siete voi” è il titolo della campagna: “I pazzi siete voi – spiegano gli ideatori – se non andate a votare Sì il 12 e 13 giugno; i pazzi sono quelli che vogliono portare il nucleare nel nostro paese”.

Per un mese vivranno chiusi in una casa come al “Grande Fratello”, ma non sarà affatto un reality: nel bunker avverrà più che altro un esperimento di realtà alternativa, un modo per far vedere quali sarebbero le conseguenza di un disastro nucleare come Chernobyl o Fukushima sul nostro territorio.

Il protocollo di radioprotezione prevede che, in caso di incidente con emissione di radiazioni, la popolazione segua una serie di precauzioni. La prima è barricarsi in un luogo chiuso, sigillando porte e finestre. Ovviamente vanno spenti tutti i sistemi di ventilazione e condizionamento, in attesa di istruzione delle autorità. C’è poi il problema dell’alimentazione: da evitare cibi freschi, come vegetali a foglia larga, latte, formaggi, carne e pesce. Così i quattro ‘pazzi’ prima di barricarsi hanno fatto la scorta di pasta, biscotti, cibi in scatola e acqua in bottiglia. Perché è da evitare anche l’acqua potabile.