Papa Wojtyla come San Gennaro: ampolla con il sangue, reliquia di “prima classe”

Pubblicato il 27 Aprile 2011 - 10:13 OLTRE 6 MESI FA

Wojtyla

ROMA – Quello di San Gennaro fa il miracolo, diventa sangue liquido, ribolle e si fa di un rosso vivo. Quello di Papa Wojtyla invece sarà esposto davanti ai fedeli come reliquia per la cerimonia di beatificazione. I papa boys si scaldano già per onorare insieme ai pellegrini il reliquiario, una provetta in vetro incastonata in un oggetto preziosissimo fatto ad hoc da maestri orafi.

Il sangue di San Gennaro è custodito nel Duomo di Napoli in due ampolle, quello di Giovanni Paolo II in una di cristallo e resterà liquido anche in futuro perché quando venne prelevato al pontefice  perché è stato mescolato con eparina, un potente anticoagulante.

Poco prima della morte i medici fecero un prelievo in vista di eventuali trasfusioni. Fu il team del professore Renato Buzzonetti a decidere di intervenire così e il liquido ematico venne conservato in quattro piccoli contenitori fino ad oggi.  Due di questi sono rimasti a disposizione del cardinale Stanislao Dziwisz, segretario di Wojtyla e arcivescovo di Cracovia, il resto venne gelosamente conservato dalle suore dell’ospedale Bambin Gesù di Roma.

Proprio come il sangue di San Gennaro che tre volte l’anno va impazzire napoletani e non (la prima volta se ne parlò nel 1389 sulle pagine del “Chronicon Siculum”), anche quello fresco di notizia, quello del papa polacco Karol è considerato di prima classe.

Sì, il top, perché le reliquie non sono tutte uguali: oggetti della vita di Gesù e resti o sangue dei santi sono in testa (la lingua di sant’Antonio è un esempio). Vestiti o oggetti dei santi invece sono al secondo posto e terzo classificato invece è qualsiasi oggetto entrato in contatto con una reliquia di prima classe.