Pavia: pompieri a pagamento se non c’è pericolo imminente

Pubblicato il 10 Marzo 2011 - 08:05 OLTRE 6 MESI FA

PAVIA – Da una decina di giorni ricevere l’intervento dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Pavia potrebbe comportare un pagamento da parte del cittadino che effettua la chiamata. «In realtà non si tratta di una novità – precisa il comandante Fabrizio Piccinini – ma dell’applicazione di una disposizione normativa già esistente, che ho ritenuto opportuno mettere in atto tramite un chiarimento interno al Comando».

La legge. L’articolo incriminato è il numero 25 del decreto legislativo 139 dell’8 marzo 2006 non fa che ribadire una distinzione già presente nella legge istitutiva (risalente agli anni ’40) del corpo nazionale dei vigili del fuoco secondo la quale solo i casi in cui sussiste il pericolo per persone o cose ricadono nell’accezione di soccorso.

Quanto si paga. Il costo parte dai 150 euro, perché per ogni intervento c’è bisogno di una squadra (che incide per 102 euro almeno, a seconda del numero dei componenti) e di un mezzo (si spendono 47 euro per l’autopompa piccola, 70 per quella più grande e 160 per l’autoscala).

Incidenza zero. «Finora non abbiamo chiesto il contributo a nessuno – aggiunge Piccinini – perché non abbiamo ricevuto alcuna telefonata per casi che non comportassero un’emergenza. Del resto ci attendiamo un’incidenza piuttosto bassa in tal senso: solitamente quando qualcuno ci chiama perché è rimasto chiuso fuori casa lo fa quando teme un pericolo, ad esempio se c’è una persona anziana o un bambino all’interno dell’abitazione oppure se i fornelli della cucina sono rimasti accesi».

I casi “a rischio”. Soprattutto d’estate si moltiplicano le richieste di intervento ai vigili del fuoco per la presenza di nidi di vespe: se questi si trovano dentro l’appartamento l’operazione non costerà nulla; al contrario, se sono all’esterno non si parla di emergenza. O ancora: se ci si ritrova fuori dalla porta di casa in un banale giovedì, in pieno giorno, sarà meglio chiamare un fabbro invece che digitare il 115.

Chiamare i pompieri e sentirsi spiegare la possibilità di pagare l’intervento potrebbe accadere non solo nella provincia di Pavia, ma anche a Genova, Lodi e Piacenza dove, aggiunge il vicecomandante provinciale Antonino Borderi: «Altri Comandi hanno dato seguito alla disposizione normativa in questione». In ogni caso il comandante Piccinini sottolinea: «Non vorrei che passasse il messaggio impreciso di un servizio a pagamento. Noi continueremo ad intervenire come abbiamo sempre fatto. Quando e se verremo chiamati per casi che rientrino nella materia di legge, informeremo i cittadini del costo dell’intervento».