Predatore degli oceani antichi: scoperti gli occhi fossilizzati

Pubblicato il 7 Dicembre 2011 - 20:00 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sono stati scoperti gli occhi fossilizzati di uno dei primi super predatori della storia. Il risultato, che si e’ guadagnato la copertina di Nature, dimostra che il segreto di uno dei piu’ temuti predatori degli Oceani del Cambriano, vissuto circa 515 milioni di anni e chiamato Anomalocaris, era una super vista usata per dare la caccia alle sue prede.

Il fossile descritto da un gruppo coordinato dall’australiano John Paterson dell’universita’ del New England e’ stato scoperto nella formazione Emu Bay Shale nel Sud dell’Australia.

Gli occhi fossilizzati di questo animale, che sembra essere uscito da un film di fantascienza e somigliava a un grande crostaceo dal corpo lungo un metro, sono eccezionalmente ben conservati. Simili agli occhi delle mosche, sono fra i piu’ grandi e complessi mai esistiti: misurano circa tre centimetri di lunghezza e sono composti di circa 16.000 lenti esagonali.

Queste caratteristiche, osservano gli esperti, fanno dedurre che questo animale avesse una vista molto acuta, usata per dare la caccia alle loro prede e la loro esistenza potrebbe aver accelerato la corsa evolutiva agli ‘armamenti’ fra preda e predatore iniziata oltre 500 milioni di anni fa.

Questo animale e’ considerato al vertice della catena alimentare degli oceani del Cambriano. Oltre alla sua super vista, per sostenere la sua vita di predatore aveva due formidabili tenaglie per colpire o afferrare la preda che spuntavano dai lati della testa.

I fossili degli occhi mostrano, inoltre, che gli occhi molto complessi di questo animale si sono evoluti prima dell’esoscheletro e forniscono una ulteriore prova che queste creature sono collegate agli artropodi, animali invertebrati che comprendono molte specie, dagli insetti ai crostacei.