Dopo il Gesù nero nel presepe della Procura di Verona le panchine antibivacco

Pubblicato il 11 Dicembre 2010 - 10:55 OLTRE 6 MESI FA

Lo scorso anno un Bambin Gesu’ dalla pelle nera, quest’anno panchine antibivacco a far da cornice alla Natività. Fa discutere a Verona la decisione del Procuratore capo Mario Giulio Schinaia di allestire nel corridoio del Palazzo di giustizia un presepe in cui compaiono alcune panchine antibivacco, con il bracciolo divisorio posto a metà per impedire di utilizzarle come letto.

Il riferimento, come riporta il Corriere del Veneto, è  alle polemiche innescate a settembre dalla riqualificazione di San Nicolò, una piazzetta del centro storico di Verona, da parte della giunta municipale guidata dal sindaco leghista Flavio Tosi.

”Nessuna volontàdi entrare in contrapposizione con l’amministrazione comunale – precisa Schinaia – Il presepe, come più in generale il Natale, deve essere un’occasione per riflettere sui problemi della nostra società”. E quindi dopo il Bambinello dalla pelle nera, a simboleggiare il problema dell’integrazione etnica, ora viene dato spazio nella raffigurazione della scena della nascita di Gesù  Bambino alle panchine, muta testimonianza del disagio in cui vivono i senzatetto.

”Non dimentichiamo che Gesù ha deciso di venire al mondo povero tra i poveri – puntualizza il Procuratore –  Ci sono delle persone che hanno la sventura di non avere una casa e noi li accogliamo impedendo loro di sdraiarsi sulle panchine. Su questo dovremmo riflettere”. Perché, secondo Schinaia, ”se potessero scegliere, di certo andrebbero a dormire in un hotel a cinque stelle: ma non possono, perché sono poveri”.