Rai. Ipotesi doppio conduttore e indicazioni sul pubblico in studio: al via le proposte “pluraliste”

Pubblicato il 4 Gennaio 2011 - 19:45 OLTRE 6 MESI FA

La Commissione di Vigilanza Rai ha sul tavolo nuove proposte per il pluralismo in azienda. I relatori, i capigruppo del Pdl Alessio Butti e del Pd Fabrizio Morri hanno lavorato alla possibilità di mettere a punto un testo condiviso. Tra i punti in discussione, ci sarebbero l’ipotesi del doppio conduttore per i programmi di approfondimento; indicazioni sul pubblico in studio affinché non diventi un’arena di tifoserie contrapposte, pur nell’ambito della responsabilità del conduttore e senza snaturare il format del programma. Si parlerebbe anche – nella bozza di Morri – dei tg e della necessità che siano sempre più racconto di fatti separati dalle opinioni.

Il pluralismo ”è una grande questione che investe la nostra democrazia e che esige un profondo aggiornamento normativo e regolamentare, insieme con la presa di coscienza di una nuova azienda cui spetta di rivitalizzare la sua funzione di servizio pubblico”. E’ il monito il presidente della Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, alla vigilia della ripresa dei lavori della commissione – la prossima settimana si terra’ probabilmente un ufficio di presidenza.

”Le condizioni sociali, la qualità della vita, lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, l’introduzione di tecnologie innovative e di nuovi accessi alle modalità dei palinsesti, hanno modificato le dinamiche dell’informazione e accresciuto le esigenze del pluralismo”, ha dichiarato Zavoli all’ANSA. La Vigilanza, ricorda il presidente, ”sta facendo la sua parte. I due relatori, i senatori Butti e Morri, hanno già elaborato le loro proposte sulle quali, insieme con i miei interventi, i commissari potranno discutere e decidere dopo la pausa di fine d’anno. In questo impegno ci guida il convincimento che il servizio pubblico debba darsi criteri e norme ben definiti per corrispondere al dovere di rappresentare, con la completezza e la trasparenza dovute, tutte le opinioni chiamate in causa attraverso l’ineludibile garanzia del pluralismo. Ciò andrà realizzato con l’assoluta certezza dei principi cui saranno ispirati gli indirizzi, nella convenuta inderogabilità che alla loro osservanza siano consapevolmente dedicate le energie aziendali”.

Ha raccolto subito l’invito il vicepresidente della bicamerale Giorgio Merlo, che ha sottolineato la necessità di ”far sì che in azienda non ci siano più zone franche, trasmissioni di approfondimento politico, notiziari o prese di posizione che prescindano radicalmente da regole, atti di indirizzo e indicazioni che disciplinano l’azienda”.