Raimondo Vianello, amici e colleghi ricordano l’attore scomparso

Pubblicato il 15 Aprile 2010 - 14:16 OLTRE 6 MESI FA

Raimondo Vianello è morto il 15 aprile all’età di 87 anni. Il mondo dello spettacolo, dello sport e della politica ricordano l’attore milanese.

Maurizio Costanzo. «Vianello è stata la prima persona che ho conosciuto 50 anni fa in televisione, 50 anni di vita e di amicizia che scompaiono. Mi diede l’esclusiva del suo matrimonio con Sandra nel ’62 e quando mi sono sposato è stato il mio compare d’anello. Sandra deve essere forte, dopo 48 anni di matrimonio e una vita insieme non è facile accettare la perdita del compagno. Nella coppia era portatore di una sana ironia. L’unica cosa che mi piace pensare -conclude- è che si sia ricostituita la coppia con Ugo Tognazzi».

Piero Chiambretti. «Se ne vanno sempre i migliori: mai una battuta così banale fu più azzeccata», dice Piero Chiambretti all’Ansa, commentando la morte di Raimondo Vianello. «Si può aggiungere che è un personaggio che non ha eredi, cloni, figure che anche lontanamente possano avvicinarsi alla persona che era. E poi, parafrasando una frase tipica degli sketch tra Raimondo e Sandra, direi anche che il mondo ora sarà solo ‘una noia, una barba, una barba, una noià». Con Vianello, Chiambretti ha condiviso l’esperienza del Dopofestival a Sanremo nel 1998: «Era la prima volta Raimondo conduceva il festival, nonostante fosse già avanti negli anni: all’Ariston arrivò con la curiosità di un bambino e insieme il distacco di santone tibetano. Ricordo quel copione che non seguiva mai, il candore con cui finse di non risconoscere ospiti del calibro di Madonna». «Stasera al Chiambretti Night – conclude il conduttore – spero di poter riproporre un’intervista che gli feci al Dopofestival».

Gianni Morandi. «Credo che tutti noi abbiamo riso, sognato e passato momenti di gioia guardandolo». Lo dice Gianni Morandi a Ign, testata on line del gruppo Adnkronos, ricordando Raimondo Vianello. «Io poi ho avuto anche la fortuna di lavorare con lui – racconta Morandi – e tanti anni fa anche di giocare contro di lui a Roma in qualche torneo di calcio amatoriali. Lui giocava per la SaMo, che stava per Sandra Mondani. Era sempre divertente». «Non c’è dubbio che questo è un momento di grande dolore per tutti. Vianello è uno degli uomini di spettacolo che l’Italia ha più amato negli ultimi anni. Era bravissimo, spiritosissimo – sottolinea Morandi – Ci ha tenuto compagnia per oltre 50 anni. Da tutti noi un grande grazie».

Mauro Masi (dg Rai). «Con Raimondo Vianello scompare uno dei padri della televisione italiana»: è la testimonianza del direttore generale della Rai, Mauro Masi. «Attore di cinema e teatro, autore, presentatore, un grande professionista – sottolinea Masi – che con ironia e con sensibilità ha portato sempre il sorriso nelle case di tanti italiani. Un personaggio straordinario: con lui il nostro Paese perde un vero signore del mondo dello spettacolo».

Antonella Elia. «Di Raimondo ricordo l’ironia, la classe, lo stile, l’amorevolezza quando faceva il burbero con me: non mi ha mai permesso di dargli del tu», dice tra le lacrime Antonella Elia, partner di Vianello per tre edizioni di Pressing, dal 1995 al 1997. «Nella vita – ricorda la Elia – era comicissimo, come in scena. Ho avuto l’onore di fare coppia con lui: eravamo molto sincronizzati, ero la sua spalla e Raimondo usava la mia naturale goffaggine e svagatezza per fare spettacolo. Mi studiava, sempre perfettamente che cosa avrei detto. Non c’è mai stato nessun copione, improvvisavamo». La showgirl ha sentito Vianello «l’ultima volta tre anni fa: lo chiamai per invitarlo a vedere il mio spettacolo con Salemme a Milano – racconta – ma diede forfait perchè Sandra non stava bene. Lo porterò sempre nel cuore».

Loretta Goggi. «Raimondo Vianello era diverso da tutti gli altri», dice all’ANSA Loretta Goggi appena appresa la notizia della scomparsa dell’attore oggi a Milano. «Aveva una comicità poco italiana, molto molto particolare e irraggiungibile. Non lascia eredi, nessuno l’ha potuto imitare perchè era unico», dice la Goggi cui piace ricordare di Vianello «l’immensa ironia». «Quando due persone discutono, come capita a tutti, anche a me e a Gianni Brezza, tutti dicono ‘ecco i Vianellò: una coppia che ha rappresentato tutti. Per questo penso ora a Sandra Mondaini: so che sta molto male e immagino la sofferenza di queste ore. Con Gianni mi stringo a lei».

Paolo Liguori. «È un altro grande che se ne va». Così Paolo Liguori, direttore del Tg com ricorda Raimondo Vianello, morto oggi a 87 anni. «Io ci ho lavorato poco – racconta Liguori a Ign, testata on line del gruppo Adnkronos – ma lo ricordo come una persona ironica, molto intelligente. In azienda lui e Sandra erano persone care a tutti: sempre gentili, educati, una coppia straordinaria che si potrebbe dire non in linea con un mondo dello spettacolo sempre un pò ruvido. E poi Raimondo era così anche nella vita reale, quando lo incontravi aveva sempre quel sorrisetto in volto e ti faceva una battuta raffinata… era un signore. Mi dispiace per lui e mi dispiace per Sandra».

Fabio Fazio. «Raimondo Vianello è stato un esempio di straordinaria classe ed eleganza, con una dote unica, che ho sempre detto dall’inizio della mia carriera di invidiare e di guardare come a un modello: il fatto che la sua ironia derivava per gran parte dalla consapevolezza costante di sè»: è la testimonianza di Fabio Fazio. «Era come se Raimondo – dice all’Ansa il conduttore di Che tempo che fa – si trovasse sempre un passo in là rispetto a dove stava realmente, come se si guardasse da fuori, con un lieve distacco. Mi faceva pensare a Oliver Hardy quando, nelle comiche, faceva il cosiddetto ‘look in camerà: si fermava e guardava nella telecamera, uscendo così dalla scena, dal personaggio, dal luogo in cui si trovava per entrare nella realtà. Ecco, Vianello praticava continuamente quella magia, quel prodigio che rendeva tutto accettabile, tutto possibile». «Praticare questo mestiere con classe – conclude Fazio – è quanto di più augurabile ci sia per tutti noi. Raimondo Vianello ne è stato certamente l’archetipo».

Fiorello. «Il mio primo pensiero va a Sandra a cui mando un affettuoso abbraccio. Se n’è andato il maestro dell’ironia per antonomasia, più di un presentatore, il primo anche che con ‘Pressing’ riuscì a portare il sorriso nelle trasmissioni sportive». Con queste parole lo showman Fiorello ricorda Raimondo Vianello, scomparso oggi a Milano all’età di 87 anni. «Mi piace ricordarlo -prosegue Fiorello- quando ai Telegatti, ogni volta che mi incontrava dietro le quinte, mi diceva con quel suo sguardo fintamente stupito: ‘Cosa ci fai tu qui? Allora premiano proprio tuttì. Dedico a Raimondo -conclude- la mia serata a teatro di domani».

Pippo Baudo. Raimondo Vianello «era un uomo eccezionale e un artista eccezionale»: Pippo Baudo è commosso al telefono con l’ANSA a ricordare l’attore scomparso oggi a 88 anni. «Il nostro era un rapporto di 40 anni, mi consideravo uno di famiglia. Spesso ci siamo frequentati fuori il lavoro, da loro si stava bene e mi sentivo a casa. Aveva sempre una battuta – prosegue Baudo – anche quando negli ultimi tempi non stava più bene, non ha mai perso il suo carattere». Qual è la sua eredità? «Lascia una maniera leggera di interpretare questo mestiere, non ha mai voluto essere divo pur essendo immenso, da lui nessuna prosopopea, nessuna autoesaltazione ma un senso della misura che oggi si è completamente perso». È il rapporto con Sandra Mondaini? «Ci vuole una vita per descrivere la finezza del loro rapporto, si prendevano in giro ma non riuscivano a fare a meno l’uno dell’altro. Sandra è stata l’ispirazione della sua vita e Raimondo per lei, devoti e solidali. Lei purtroppo sta molto male, si è spezzato oggi il cordone ombelicale che li ha tenuti uniti e questo mi addolora immensamente». Quando vi siete sentiti ultimamente? «Negli ultimi tempi non parlava più, si era come assopito, ma recentemente ero riuscito a parlarci: se mi chiami per le condoglianze anticipate – scherzò – hai sbagliato numero».

Veronica Pivetti. «Ci tengo oggi a ringraziare pubblicamente Raimondo Vianello perchè con lui ho fatto un pezzo di strada determinante e mi ha aiutato a farlo nel modo migliore»: è il ricordo di Veronica Pivetti all’Ansa, che con il conduttore scomparso oggi e con Eva Herzigova divise il palco dell’Ariston a Sanremo nel 1998. «Con quel suo tono scanzonato, con quel suo modo di sfottermi, di scherzare – racconta l’attrice – mi diede la possibilità di essere divertente: fu curiosamente paterno. Ho sempre spostato completamente quel suo tipo di umorismo, che poi è un modo di dire grandi verità in maniera leggera. E poi ogni suo scappellotto era sempre affettuoso, stimolante». «Quello con Vianello – conclude la Pivetti – è stato un incontro molto importante per me. Ne conservo un ricordo vivissimo e bellissimo».

Luciano Rispoli. «Un professionista, un autentico gentiluomo che ha saputo rimanere sempre se stesso. Un amico di tutti coloro che hanno fatto spettacolo. Sarà impossibile dimenticarlo». Luciano Rispoli ricorda Raimondo Vianello morto oggi a Milano con le caratteristiche che «lo hanno sempre contraddistinto di grande cortesia affabilità, curiosità e professionalità ». Era, aggiunge Rispoli, «un grande gentiluomo, che ogni volta che lo si incontrava – anche a distanza di anni – lo si ritrovava sempre uguale a se stesso. Era la sua caratteristica più bella». Alla moglie Sandra Rispoli esprime il suo personale cordoglio.

La Tata di Casa Vianello. «Sono stati vent’anni di lavoro bellissimi. Raimondo era una persona bellissima, io ambivo molto ad avere la sua stima». Lo ha detto a CNRmedia Giorgia Trasselli, interprete per vent’anni della tata in ‘Casa Vianellò. «Io non amo molto le frasi retoriche, ma per me è stato un padre artistico. Sono stata contenta di averlo visto recentemente, anche se non stava tanto bene. Da lui -prosegue Trasselli- ho imparato la leggerezza ad affrontare i problemi che sorgevano sul set. Lui era così, prendeva i problemi di lavoro con serietà e rigore ma contemporaneamente con il sorriso e l’ironia».

Walter Veltroni. «La scomparsa di Raimondo Vianello colpisce tutti noi. E come se ciascuno avesse perso una persona amica che per anni ci ha accompagnato nella nostra quotidianità. Il suo umorismo intelligente graffiante ma al tempo stesso popolare era figlio di un’Italia che sapeva esprimersi con meravigliosa ironia attraverso parole misurate e gesti garbati». Così Walter Veltroni ricorda Raimondo Vianello. «Un abbraccio affettuoso va a sua moglie Sandra, compagna di una vita che li ha visti condividere sul palco e fuori momenti stupendi e difficili ma sempre -conclude- con inconfondibile eleganza».

Fini e Schifani. Il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha inviato un messaggio di cordoglio a Sandra Mondaini: «Apprendo con profonda tristezza la notizia della scomparsa di Suo marito Raimondo Vianello, protagonista della commedia all’italiana e uno dei volti più amati dal grande pubblico televisivo. La sua figura, esempio di sobria eleganza e misurata classe, lascia un grande vuoto nel mondo dello spettacolo. Egli ha saputo interpretare con fine ironia la vita del nostro tempo accompagnando per più di sessant’anni l’evoluzione del costume e della società italiana». « La Sua umanità, simpatia e straordinaria signorilità gli hanno assicurato il costante affetto del Suo pubblico e di tutti gli italiani -ha scritto Fini- La Sua passione per lo sport e, in maniera particolare per il calcio, lo hanno reso un personaggio stimato e popolare anche tra gli sportivi. Ci mancheranno il suo garbo, i suoi toni non gridati, la sua competenza e grande professionalità. In questo momento di grande dolore, esprimo a Lei, gentile Sandra, il mio più sincero sentimento di cordoglio, unitamente a quello della Camera dei deputati».

«Ho appreso con grande tristezza la notizia della scomparsa di Raimondo Vianello. Per oltre cinquant’anni il suo umorismo sottile e tagliente ha accompagnato la vita del nostro Paese e ci ha fatto sorridere con leggerezza anche nei momenti più difficili». È quanto si legge in un telegramma che il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha inviato alla signora Sandra Mondaini, moglie dell’attore Raimondo Vianello scomparso oggi a Milano. «Raimondo – prosegue il Presidente Schifani – ci mancherà, perchè ha rappresentato l’idea di un’Italia borghese, educata, mai volgare, ma al tempo stesso capace di non prendersi mai sul serio e di vivere la vita con allegro distacco. La sua elegante simpatia, così come il vostro sodalizio artistico e di vita, sono entrati a pieno titolo nel patrimonio culturale di un popolo». «Le esprimo – conclude il Presidente del Senato – tutta la vicinanza e l’affetto, anche a nomi dei senatori, con un commosso pensiero».

Rizzo Nervo. «Scompare una delle figure più eleganti della televisione italiana. Vianello non apparteneva nè alla Rai nè a Mediaset, apparteneva al pubblico televisivo italiano». Lo dice a CNRmedia il consigliere del CDA Rai Antonino Rizzo Nervo. «Lascia un vuoto molto profondo – continua Rizzo Nervo – anche perchè non credo che il suo stile sia ripetibile. Possedeva un’autoironia straordinaria, accentuata dal fatto che lavorava in coppia con la moglie, il che lo rendeva un unicum. Lui, Tognazzi, Bongiorno, hanno fatto la storia della tv».

Gianni Alemanno. «Di Raimondo Vianello ho un bellissimo ricordo. È un grande attore del nostro Paese, uno che, un pò come Alberto Sordi, ha raccontato la storia italiana, con la sua comicità e con le sue intuizioni sempre cariche di una grande cultura e di un grande valore umano». È quanto ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a margine del convegno «L’agricoltura nella storia d’Italia» organizzato da Confagricoltura all’Auditorium Conciliazione sulla scomparsa di Raimondo vianello.

Inter. «Rimarrà indimenticabile per il mondo dello spettacolo, ma anche per il pubblico, che ha seguito la sua lunga carriera». Così, sul suo sito web, l’Inter ricorda, Raimondo Vianello, scomparso questa mattina. «Alla moglie Sandra – si legge – l’abbraccio affettuoso dell’Inter, che ricorda anche gli otto anni di conduzione della tramissione ‘Pressing’, in cui Vianello seppe unire intelligenza, misura, profondo senso dell’umorismo e competenza calcistica».

Juventus. La Juventus sceglie la forma di un comunicato sul proprio sito per ricordare Raimondo Vianello. «L¨Italia piange uno dei suoi personaggi più amati: Raimondo Vianello è scomparso, all¨età di 87 anni – si legge sul sito bianconero – Un attore brillante, un presentatore amabile, uno sportivo appassionato e attento: nella sua lunga carriera ha saputo spaziare dal cinema, al teatro, alla televisione con straordinaria semplicità, guadagnandosi l¨affetto di tutti. Vianello ha dato molto anche al mondo del calcio, grazie alla conduzione della trasmissione Pressing, sempre garbata e mai sopra le righe». La Juventus «e tutti i suoi tifosi si uniscono al dolore della moglie, Sandra Mondaini e di tutti i suoi cari».

Gianni Boncompagni. «Sempre spiritosissimo, allegro, divertente, di qualità, mai volgare». Così Gianni Boncompagni ricorda Raimondo Vianello, morto questa mattina all’ospedale San Raffaele di Milano. «Sono dispiaciutissmo – dice Boncompagni a Ign, testata on line del gruppo Adnkronos – Era mio vicino di casa a Roma. Era un pò che non lo vedevo, da quando stava a Milano. Ma stava bene».

Ettore Bernabei. Raimondo Vianello, «era in sintonia con la gente comune. Ne rappresentava – ricorda all’Ansa Ettore Bernabei che fu direttore generale storico della Rai negli anni d’oro di Vianello in tv – la pazienza, la bontà, il voler dare una mano a tutti. La sua non era solo eleganza e buon gusto. In Vianello c’era qualcosa di più, un afflato umano,una grande umanità. Sempre misurato. Il pubblico lo sentiva uno di loro. Fino all’ultimo ha cercato di non perdere contatto con le persone». Dal punto di vista artistico, Vianello «era grande. Ha accettato sempre di buon grado di fare da spalla ma non era un vero numero due: sia con Walter Chiari, con la stessa Sandra Mondaini, con Alberto Sordi, riusciva a stare a sempre allo stesso livello». E il famoso sketch censurato? «Ormai è archeologia televisiva», risponde Bernabei che preferisce ricordare Vianello «non solo bravo attore ma persona di valori».

Camera dei Deputati. Luca Barbareschi ha ricordato in aula alla Camera la figura del «signore della televisione» Raimondo Vianello. Il deputato del Pdl ha parlato da collega, ma anche da rappresentante delle istituzioni, chiedendo all’Assemblea di Montecitorio di rivolgere un saluto al popolare attore e conduttore televisivo. Un applauso dai banchi dell’emiciclo ha accompagnato le parole di Barbareschi. Raimondo Vianello, ha ricordato tra l’altro Barbareschi, ha rappresentato «un pezzo della storia di questo Paese, un grande attore, un uomo che ci ha accompagnato dalla nascita della televisone ad oggi con grande eleganza, con grande intelligenza», dimostrando che «si può fare spettacolo senza prendere posizioni politiche. Insieme a Tognazzi è il tipo di spettacolo che ha fatto dell’Italia unPaese più raffinato e che forse dovrebbe oggi riprendere come modello». «L’applauso dell’Aula -ha sottolineato la vicepresidente della Camera Rosy Bindi, che stava presiedendo l’Assemblea- credo sia la risposta al suo intervento». «Accolgo con grande dolore la notizia della scomparsa di Raimondo Vianello. Dire che per me Raimondo è stato un padre professionale è talmente vero da risultare riduttivo. Sandra Mondaini, alla quale esprimo tutta la mia vicinanza e la mia costernazione per tanta perdita, era così amica di mia madre che con lei mi portò per la prima volta a Fregene. Raimondo e Sandra hanno rappresentato nella mia vita il mio primo contatto col mondo dello spettacolo». Lo ha affermato Luca Barbareschi parlando della morte di Raimondo Vianello. «La mia amicizia nei confronti di Raimondo – ha proseguito l’attore – non ha mai conosciuto zone d’ombra, essendosi anzi sempre rafforzata, alimentata come era da stima e affetto assolutamente puri disinteressati e reciproci. Sabato non potrò non essere a Milano per l’ultimo saluto a Raimondo, a questo uomo che è stato una pietra miliare nella storia della nostra televisione e, attraverso essa, di tanti milioni di italiani». «Non omnis moriar, scriveva Orazio: anche lui sicuramente non del tutto è morto – conclude Barbareschi. Di lui ci resteranno per sempre, a testimonianza della sua grandezza, i suoi film, le sue comparse televisive, le sue gags, la sua signorilità e compostezza, oggi così assenti nel mondo falsamente patinato dei vip, avulso come era da ogni spasmodico desiderio di sovraesposizione, scevro da pettegolezzi, scandali ed inciuci».

Giorgio Napolitano. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la triste notizia della scomparsa di Raimondo Vianello, ha inviato alla moglie, Sandra Mondaini, un messaggio in cui esprime la sua vicinanza ricordando il popolare attore che tanto ha dato al teatro, al cinema e alla Tv italiani.

Matteo Orfini (Pd). «Esprimo a nome mio e di tutto il Partito democratico il cordoglio per la scomparsa di un artista ironico e brillante, amatissimo dal suo pubblico, che ha interpretato per più di mezzo secolo il costume del nostro Paese con intelligenza leggerezza. Alla moglie e alla famiglia va la nostra vicinanza e il nostro affetto». Lo dichiara il responsabile Cultura della segreteria nazionale del Pd, Matteo Orfini.

Mirko Tremaglia (Pdl). «Un uomo di grande correttezza e professionalità, che ha saputo farsi apprezzare da tutti per queste sue doti». Così Mirko Tremaglia ricorda Raimondo Vianello. Entrambi, nel 1945, sono stati nel campo di prigionia degli alleati a Coltano per la loro appartenenza alla Repubblica sociale italiana. «Era un campo di prigionia -ricorda Tremaglia- molto vasto, con migliaia di persone. Io ero nel blocco numero cinque e non ho avuto occasione di incontrare Vianello. L’ho conosciuto in seguito ed anche io, come tanti altri, ho avuto modo di apprezzare la correttezza, l’equilibrio e la professionalità».

Maria De Filippi. Per «me è un gran dolore, una perdita enorme, incolmabile», dice Maria De Filippi all’ANSA ricordando la scomparsa oggi di Raimondo Vianello. «Il mio pensiero va a Sandra. Vorrei stringerla e dirle che le sono vicina con tutto il cuore. Il loro amore è un esempio per tutti noi insieme alla loro umanità, onestà e semplicità.».

Provincia di Milano. La Provincia di Milano sta già pensando a una iniziativa per ricordare Raimondo Vianello. Il vicepresidente, Umberto Maerna, che è anche assessore alla Cultura, ha proposto di organizzare una serata allo spazio Oberdan e in una nota ha espresso «il cordoglio della Provincia e dell’Assessorato alla moglie Sandra Mondaini». «Oggi – ha osservato – è un giorno triste per il mondo dello spettacolo. Con Raimondo Vianello scompare un artista che non solo ha legato il suo nome e la sua fortunatissima carriera a Milano, ma anche un comico misurato e mai volgare, capace di entrare col suo linguaggio tra le famiglie e di conquistarle con quell’innata ironia che era la cifra del suo stile». «Sono convinto che Spazio Oberdan sia la sede più idonea per commemorare Vianello e quanto prima – ha aggiunto – organizzeremo un’iniziativa in grado di condividere col pubblico milanese il ricordo di un artista che, ne siamo convinti, rimarrà nel cuore di molti».

Marcello Lippi. «La scomparsa di Raimondo Vianello è un dispiacere enorme. Era uno dei grandi fuoriclasse italiani, una persona piacevolissima, ci mancherà». È il ricordo del ct della nazionale italiana di calcio Marcello Lippi, di Raimondo Vianello, scomparso questa mattina a Milano. «È una notizia che mi da grande tristezza -spiega Lippi all’ADNKRONOS-, era una figura tra le più positive in assoluto nel mostro mondo italiano, perchè non si tratta di inserire queste figure in un settore, sono figure che rimangono nella loro grandezza nell’immaginario collettivo a prescindere dal fatto che sia un giocatore, un attore, o uno scienziato».

Emanuele Filiberto. «Sono molto addolorato per la scomparsa di Raimondo Vianello. Tutti gli italiani ne hanno sempre riconosciuto le qualità artistiche ed umane che ne hanno fatto un esempio di uomo di spettacolo garbato, rispettoso e con uno stile che oramai si riscontra raramente nella televisione italiana di cui fu uno dei padri fondatori. Quando lo incontrai la prima volta fu una vera emozione perchè per me rappresentava un pezzo di Italia insieme all’inseparabile Sandra Mondaini, sua moglie, a cui va il mio pensiero e la mia affettuosa vicinanza. Mancherà moltissimo a tutti noi!». Lo ha dichiarato il Principe Emanuele Filiberto di Savoia in merito alla scomparsa di Raimondo Vianello.

Paolo Garimberti. Con Raimondo Vianello «scompare uno dei pionieri della televisione italiana, un professionista raffinato, elegante e mai volgare». Lo dice il presidente della Rai Paolo Garimberti. «Un artista, un vero gentiluomo, che ha contribuito a rendere più lieve e gradevole il Servizio Pubblico fin dai suoi albori negli anni ’50 e a fidelizzare con la sua comicità e il suo sorriso milioni di telespettatori. La sua versatilità professionale, la sua passione per la battuta, la sua capacità di scherzare con tutti e su tutto e la sua incredibile autoironia mancherà alla televisione italiana tutta e – conclude Garimberti- al mondo del calcio, sport per cui aveva un amore straordinario».

Nicola Zingaretti. «Con la scomparsa di Raimondo Vianello perdiamo uno dei personaggi più ironici e carismatici del nostro tempo, un maestro di humour che ha fatto la storia del teatro, del cinema e della televisione italiana. Nato a Roma ha girato l’Italia, riuscendo a far sorridere milioni di persone di ogni età e riportando sui teleschermi tutta la sua simpatia e quel suo modo di fare che lo ha reso unico nel nostro panorama televisivo. Raimondo Vianello è stato anche un conduttore di raffinata eleganza e con sua moglie Sandra ha formato una coppia indimenticabile della commedia italiana, dando vita ad alcuni siparietti che resteranno per sempre nell’immaginario collettivo. A nome mio e di tutta l’amministrazione provinciale desidero rivolgere le più sentite condoglianze alla moglie Sandra e a tutti i suoi familiari». È quanto dichiara in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

Milan. «Il mondo del calcio e degli appassionati italiani piangono la scomparsa di Raimondo Vianello». È questo il messaggio di cordoglio del Milan per la scomparsa di una storica figura della tv italiana. Nato a Roma il 7 Maggio 1922, aveva 87 anni. «In una grande e lunga carriera vissuta nel segno dell’indissolubile legame con la moglie Sandra Mondaini, Vianello, attore e conduttore televisivo, ha dato tantissimo allo sport italiano -aggiunge il club rossonero sul sito ufficiale- sia a livello di passione e attenzione che di partecipazione effettiva con la conduzione della trasmissione calcistica Pressing. Il Milan e tutti i milanisti si uniscono al cordoglio dei suoi cari e dei suoi affetti».

«Vianello è stata la prima persona che ho conosciuto 50 anni fa in televisione, 50 anni di vita e di amicizia che scompaiono. Mi diede l’esclusiva del suo matrimonio con Sandra nel ’62 e quando mi sono sposato è stato il mio compare d’anello». Così Maurizio Costanzo ricorda con l’ADNKRONOS l’amico Raimondo Vianello, scomparso oggi a Milano all’età di 87 anni. «Sandra deve essere forte, dopo 48 anni di matrimonio e una vita insieme non è facile accettare la perdita del compagno. Nella coppia era portatore di una sana ironia. L’unica cosa che mi piace pensare -conclude- è che si sia ricostituita la coppia con Ugo Tognazzi».

CHIAMBRETTI: “ORA MONDO SARA’ UNA NOIA, UNA BARBA” «Se ne vanno sempre i migliori: mai una battuta così banale fu più azzeccata», dice Piero Chiambretti all’Ansa, commentando la morte di Raimondo Vianello. «Si può aggiungere che è un personaggio che non ha eredi, cloni, figure che anche lontanamente possano avvicinarsi alla persona che era. E poi, parafrasando una frase tipica degli sketch tra Raimondo e Sandra, direi anche che il mondo ora sarà solo ‘una noia, una barba, una barba, una noià». Con Vianello, Chiambretti ha condiviso l’esperienza del Dopofestival a Sanremo nel 1998: «Era la prima volta Raimondo conduceva il festival, nonostante fosse già avanti negli anni: all’Ariston arrivò con la curiosità di un bambino e insieme il distacco di santone tibetano. Ricordo quel copione che non seguiva mai, il candore con cui finse di non risconoscere ospiti del calibro di Madonna». «Stasera al Chiambretti Night – conclude il conduttore – spero di poter riproporre un’intervista che gli feci al Dopofestival».

MORANDI: “ERA SEMPRE DIVERTENTE” «Credo che tutti noi abbiamo riso, sognato e passato momenti di gioia guardandolo». Lo dice Gianni Morandi a Ign, testata on line del gruppo Adnkronos, ricordando Raimondo Vianello. «Io poi ho avuto anche la fortuna di lavorare con lui – racconta Morandi – e tanti anni fa anche di giocare contro di lui a Roma in qualche torneo di calcio amatoriali. Lui giocava per la SaMo, che stava per Sandra Mondani. Era sempre divertente». «Non c’è dubbio che questo è un momento di grande dolore per tutti. Vianello è uno degli uomini di spettacolo che l’Italia ha più amato negli ultimi anni. Era bravissimo, spiritosissimo – sottolinea Morandi – Ci ha tenuto compagnia per oltre 50 anni. Da tutti noi un grande grazie».

MASI (DG RAI): “SE NE VA UN PEZZO DI STORIA” «Con Raimondo Vianello scompare uno dei padri della televisione italiana»: è la testimonianza del direttore generale della Rai, Mauro Masi. «Attore di cinema e teatro, autore, presentatore, un grande professionista – sottolinea Masi – che con ironia e con sensibilità ha portato sempre il sorriso nelle case di tanti italiani. Un personaggio straordinario: con lui il nostro Paese perde un vero signore del mondo dello spettacolo».

ANTONELLA ELIA: “LO PORTERO’ SEMPRE NEL CUORE” «Di Raimondo ricordo l’ironia, la classe, lo stile, l’amorevolezza quando faceva il burbero con me: non mi ha mai permesso di dargli del tu», dice tra le lacrime Antonella Elia, partner di Vianello per tre edizioni di Pressing, dal 1995 al 1997. «Nella vita – ricorda la Elia – era comicissimo, come in scena. Ho avuto l’onore di fare coppia con lui: eravamo molto sincronizzati, ero la sua spalla e Raimondo usava la mia naturale goffaggine e svagatezza per fare spettacolo. Mi studiava, sempre perfettamente che cosa avrei detto. Non c’è mai stato nessun copione, improvvisavamo». La showgirl ha sentito Vianello «l’ultima volta tre anni fa: lo chiamai per invitarlo a vedere il mio spettacolo con Salemme a Milano – racconta – ma diede forfait perchè Sandra non stava bene. Lo porterò sempre nel cuore».

LORETTA GOGGI: “ERA DIVERSO DAGLI ALTRI” «Raimondo Vianello era diverso da tutti gli altri», dice all’ANSA Loretta Goggi appena appresa la notizia della scomparsa dell’attore oggi a Milano. «Aveva una comicità poco italiana, molto molto particolare e irraggiungibile. Non lascia eredi, nessuno l’ha potuto imitare perchè era unico», dice la Goggi cui piace ricordare di Vianello «l’immensa ironia». «Quando due persone discutono, come capita a tutti, anche a me e a Gianni Brezza, tutti dicono ‘ecco i Vianellò: una coppia che ha rappresentato tutti. Per questo penso ora a Sandra Mondaini: so che sta molto male e immagino la sofferenza di queste ore. Con Gianni mi stringo a lei».

LIGUORI: “UN ALTRO GRANDE CHE SE NE VA” «È un altro grande che se ne va». Così Paolo Liguori, direttore del Tg com ricorda Raimondo Vianello, morto oggi a 87 anni. «Io ci ho lavorato poco – racconta Liguori a Ign, testata on line del gruppo Adnkronos – ma lo ricordo come una persona ironica, molto intelligente. In azienda lui e Sandra erano persone care a tutti: sempre gentili, educati, una coppia straordinaria che si potrebbe dire non in linea con un mondo dello spettacolo sempre un pò ruvido. E poi Raimondo era così anche nella vita reale, quando lo incontravi aveva sempre quel sorrisetto in volto e ti faceva una battuta raffinata… era un signore. Mi dispiace per lui e mi dispiace per Sandra».

FAZIO: “ERA UN GRANDE MAESTRO” «Raimondo Vianello è stato un esempio di straordinaria classe ed eleganza, con una dote unica, che ho sempre detto dall’inizio della mia carriera di invidiare e di guardare come a un modello: il fatto che la sua ironia derivava per gran parte dalla consapevolezza costante di sè»: è la testimonianza di Fabio Fazio. «Era come se Raimondo – dice all’Ansa il conduttore di Che tempo che fa – si trovasse sempre un passo in là rispetto a dove stava realmente, come se si guardasse da fuori, con un lieve distacco. Mi faceva pensare a Oliver Hardy quando, nelle comiche, faceva il cosiddetto ‘look in camerà: si fermava e guardava nella telecamera, uscendo così dalla scena, dal personaggio, dal luogo in cui si trovava per entrare nella realtà. Ecco, Vianello praticava continuamente quella magia, quel prodigio che rendeva tutto accettabile, tutto possibile». «Praticare questo mestiere con classe – conclude Fazio – è quanto di più augurabile ci sia per tutti noi. Raimondo Vianello ne è stato certamente l’archetipo».

FIORELLO: GLI DEDICO LA SERATA” «Il mio primo pensiero va a Sandra a cui mando un affettuoso abbraccio. Se n’è andato il maestro dell’ironia per antonomasia, più di un presentatore, il primo anche che con ‘Pressing’ riuscì a portare il sorriso nelle trasmissioni sportive». Con queste parole lo showman Fiorello ricorda Raimondo Vianello, scomparso oggi a Milano all’età di 87 anni. «Mi piace ricordarlo -prosegue Fiorello- quando ai Telegatti, ogni volta che mi incontrava dietro le quinte, mi diceva con quel suo sguardo fintamente stupito: ‘Cosa ci fai tu qui? Allora premiano proprio tuttì. Dedico a Raimondo -conclude- la mia serata a teatro di domani».

BAUDO: “ERA UN UOMO ECCEZIONALE” Raimondo Vianello «era un uomo eccezionale e un artista eccezionale»: Pippo Baudo è commosso al telefono con l’ANSA a ricordare l’attore scomparso oggi a 88 anni. «Il nostro era un rapporto di 40 anni, mi consideravo uno di famiglia. Spesso ci siamo frequentati fuori il lavoro, da loro si stava bene e mi sentivo a casa. Aveva sempre una battuta – prosegue Baudo – anche quando negli ultimi tempi non stava più bene, non ha mai perso il suo carattere». Qual è la sua eredità? «Lascia una maniera leggera di interpretare questo mestiere, non ha mai voluto essere divo pur essendo immenso, da lui nessuna prosopopea, nessuna autoesaltazione ma un senso della misura che oggi si è completamente perso». È il rapporto con Sandra Mondaini? «Ci vuole una vita per descrivere la finezza del loro rapporto, si prendevano in giro ma non riuscivano a fare a meno l’uno dell’altro. Sandra è stata l’ispirazione della sua vita e Raimondo per lei, devoti e solidali. Lei purtroppo sta molto male, si è spezzato oggi il cordone ombelicale che li ha tenuti uniti e questo mi addolora immensamente». Quando vi siete sentiti ultimamente? «Negli ultimi tempi non parlava più, si era come assopito, ma recentemente ero riuscito a parlarci: se mi chiami per le condoglianze anticipate – scherzò – hai sbagliato numero».

PIVETTI: “A SANREMO FU PATERNO” «Ci tengo oggi a ringraziare pubblicamente Raimondo Vianello perchè con lui ho fatto un pezzo di strada determinante e mi ha aiutato a farlo nel modo migliore»: è il ricordo di Veronica Pivetti all’Ansa, che con il conduttore scomparso oggi e con Eva Herzigova divise il palco dell’Ariston a Sanremo nel 1998. «Con quel suo tono scanzonato, con quel suo modo di sfottermi, di scherzare – racconta l’attrice – mi diede la possibilità di essere divertente: fu curiosamente paterno. Ho sempre spostato completamente quel suo tipo di umorismo, che poi è un modo di dire grandi verità in maniera leggera. E poi ogni suo scappellotto era sempre affettuoso, stimolante». «Quello con Vianello – conclude la Pivetti – è stato un incontro molto importante per me. Ne conservo un ricordo vivissimo e bellissimo».

RISPOLI: “ERA GRANDE PROFESSIONISTA” «Un professionista, un autentico gentiluomo che ha saputo rimanere sempre se stesso. Un amico di tutti coloro che hanno fatto spettacolo. Sarà impossibile dimenticarlo». Luciano Rispoli ricorda Raimondo Vianello morto oggi a Milano con le caratteristiche che «lo hanno sempre contraddistinto di grande cortesia affabilità, curiosità e professionalità ». Era, aggiunge Rispoli, «un grande gentiluomo, che ogni volta che lo si incontrava – anche a distanza di anni – lo si ritrovava sempre uguale a se stesso. Era la sua caratteristica più bella». Alla moglie Sandra Rispoli esprime il suo personale cordoglio.

LA TATA DI CASA VIANELLO: “E’ STATO MIO PADRE ARTISTICO” «Sono stati vent’anni di lavoro bellissimi. Raimondo era una persona bellissima, io ambivo molto ad avere la sua stima». Lo ha detto a CNRmedia Giorgia Trasselli, interprete per vent’anni della tata in ‘Casa Vianellò. «Io non amo molto le frasi retoriche, ma per me è stato un padre artistico. Sono stata contenta di averlo visto recentemente, anche se non stava tanto bene. Da lui -prosegue Trasselli- ho imparato la leggerezza ad affrontare i problemi che sorgevano sul set. Lui era così, prendeva i problemi di lavoro con serietà e rigore ma contemporaneamente con il sorriso e l’ironia».

VELTRONI: “UMORISMO INTELLIGENTE E POPOLARE” «La scomparsa di Raimondo Vianello colpisce tutti noi. E come se ciascuno avesse perso una persona amica che per anni ci ha accompagnato nella nostra quotidianità. Il suo umorismo intelligente graffiante ma al tempo stesso popolare era figlio di un’Italia che sapeva esprimersi con meravigliosa ironia attraverso parole misurate e gesti garbati». Così Walter Veltroni ricorda Raimondo Vianello. «Un abbraccio affettuoso va a sua moglie Sandra, compagna di una vita che li ha visti condividere sul palco e fuori momenti stupendi e difficili ma sempre -conclude- con inconfondibile eleganza».

FINI E SCHIFANI: “CI MANCHERA’ MOLTO” Il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha inviato un messaggio di cordoglio a Sandra Mondaini: «Apprendo con profonda tristezza la notizia della scomparsa di Suo marito Raimondo Vianello, protagonista della commedia all’italiana e uno dei volti più amati dal grande pubblico televisivo. La sua figura, esempio di sobria eleganza e misurata classe, lascia un grande vuoto nel mondo dello spettacolo. Egli ha saputo interpretare con fine ironia la vita del nostro tempo accompagnando per più di sessant’anni l’evoluzione del costume e della società italiana». « La Sua umanità, simpatia e straordinaria signorilità gli hanno assicurato il costante affetto del Suo pubblico e di tutti gli italiani -ha scritto Fini- La Sua passione per lo sport e, in maniera particolare per il calcio, lo hanno reso un personaggio stimato e popolare anche tra gli sportivi. Ci mancheranno il suo garbo, i suoi toni non gridati, la sua competenza e grande professionalità. In questo momento di grande dolore, esprimo a Lei, gentile Sandra, il mio più sincero sentimento di cordoglio, unitamente a quello della Camera dei deputati».
«Ho appreso con grande tristezza la notizia della scomparsa di Raimondo Vianello. Per oltre cinquant’anni il suo umorismo sottile e tagliente ha accompagnato la vita del nostro Paese e ci ha fatto sorridere con leggerezza anche nei momenti più difficili». È quanto si legge in un telegramma che il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha inviato alla signora Sandra Mondaini, moglie dell’attore Raimondo Vianello scomparso oggi a Milano. «Raimondo – prosegue il Presidente Schifani – ci mancherà, perchè ha rappresentato l’idea di un’Italia borghese, educata, mai volgare, ma al tempo stesso capace di non prendersi mai sul serio e di vivere la vita con allegro distacco. La sua elegante simpatia, così come il vostro sodalizio artistico e di vita, sono entrati a pieno titolo nel patrimonio culturale di un popolo». «Le esprimo – conclude il Presidente del Senato – tutta la vicinanza e l’affetto, anche a nomi dei senatori, con un commosso pensiero».

RIZZO NERVO: “APPARTENEVA SOLO AL PUBBLICO” «Scompare una delle figure più eleganti della televisione italiana. Vianello non apparteneva nè alla Rai nè a Mediaset, apparteneva al pubblico televisivo italiano». Lo dice a CNRmedia il consigliere del CDA Rai Antonino Rizzo Nervo. «Lascia un vuoto molto profondo – continua Rizzo Nervo – anche perchè non credo che il suo stile sia ripetibile. Possedeva un’autoironia straordinaria, accentuata dal fatto che lavorava in coppia con la moglie, il che lo rendeva un unicum. Lui, Tognazzi, Bongiorno, hanno fatto la storia della tv».

ALEMANNO: “HA RACCONTATO L’ITALIA” «Di Raimondo Vianello ho un bellissimo ricordo. È un grande attore del nostro Paese, uno che, un pò come Alberto Sordi, ha raccontato la storia italiana, con la sua comicità e con le sue intuizioni sempre cariche di una grande cultura e di un grande valore umano». È quanto ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a margine del convegno «L’agricoltura nella storia d’Italia» organizzato da Confagricoltura all’Auditorium Conciliazione sulla scomparsa di Raimondo vianello.

L’INTER: “RIMARRA’ INDIMENTICABILE”
«Rimarrà indimenticabile per il mondo dello spettacolo, ma anche per il pubblico, che ha seguito la sua lunga carriera». Così, sul suo sito web, l’Inter ricorda, Raimondo Vianello, scomparso questa mattina. «Alla moglie Sandra – si legge – l’abbraccio affettuoso dell’Inter, che ricorda anche gli otto anni di conduzione della tramissione ‘Pressing’, in cui Vianello seppe unire intelligenza, misura, profondo senso dell’umorismo e competenza calcistica».

LA JUVENTUS: “SEMPRE GARBATO” La Juventus sceglie la forma di un comunicato sul proprio sito per ricordare Raimondo Vianello. «L¨Italia piange uno dei suoi personaggi pi— amati: Raimondo Vianello Š scomparso, all¨et… di 87 anni – si legge sul sito bianconero – Un attore brillante, un presentatore amabile, uno sportivo appassionato e attento: nella sua lunga carriera ha saputo spaziare dal cinema, al teatro, alla televisione con straordinaria semplicit…, guadagnandosi l¨affetto di tutti. Vianello ha dato molto anche al mondo del calcio, grazie alla conduzione della trasmissione Pressing, sempre garbata e mai sopra le righe». La Juventus «e tutti i suoi tifosi si uniscono al dolore della moglie, Sandra Mondaini e di tutti i suoi cari».

BONCOMPAGNI: “NON ERA MAI VOLGARE” «Sempre spiritosissimo, allegro, divertente, di qualità, mai volgare». Così Gianni Boncompagni ricorda Raimondo Vianello, morto questa mattina all’ospedale San Raffaele di Milano. «Sono dispiaciutissmo – dice Boncompagni a Ign, testata on line del gruppo Adnkronos – Era mio vicino di casa a Roma. Era un pò che non lo vedevo, da quando stava a Milano. Ma stava bene».

BERNABEI: “AVEVA GRANDE UMANITA'” Raimondo Vianello, «era in sintonia con la gente comune. Ne rappresentava – ricorda all’ANSA Ettore Bernabei che fu direttore generale storico della Rai negli anni d’oro di Vianello in tv – la pazienza, la bontà, il voler dare una mano a tutti. La sua non era solo eleganza e buon gusto. In Vianello c’era qualcosa di più, un afflato umano,una grande umanità. Sempre misurato. Il pubblico lo sentiva uno di loro. Fino all’ultimo ha cercato di non perdere contatto con le persone». Dal punto di vista artistico, Vianello «era grande. Ha accettato sempre di buon grado di fare da spalla ma non era un vero numero due: sia con Walter Chiari, con la stessa Sandra Mondaini, con Alberto Sordi, riusciva a stare a sempre allo stesso livello». E il famoso sketch censurato? «Ormai è archeologia televisiva», risponde Bernabei che preferisce ricordare Vianello «non solo bravo attore ma persona di valori».

APPLAUSI DALLA CAMERA DEI DEPUTATI Luca Barbareschi ha ricordato in aula alla Camera la figura del «signore della televisione» Raimondo Vianello. Il deputato del Pdl ha parlato da collega, ma anche da rappresentante delle istituzioni, chiedendo all’Assemblea di Montecitorio di rivolgere un saluto al popolare attore e conduttore televisivo. Un applauso dai banchi dell’emiciclo ha accompagnato le parole di Barbareschi. Raimondo Vianello, ha ricordato tra l’altro Barbareschi, ha rappresentato «un pezzo della storia di questo Paese, un grande attore, un uomo che ci ha accompagnato dalla nascita della televisone ad oggi con grande eleganza, con grande intelligenza», dimostrando che «si può fare spettacolo senza prendere posizioni politiche. Insieme a Tognazzi è il tipo di spettacolo che ha fatto dell’Italia unPaese più raffinato e che forse dovrebbe oggi riprendere come modello». «L’applauso dell’Aula -ha sottolineato la vicepresidente della Camera Rosy Bindi, che stava presiedendo l’Assemblea- credo sia la risposta al suo intervento». «Accolgo con grande dolore la notizia della scomparsa di Raimondo Vianello. Dire che per me Raimondo è stato un padre professionale è talmente vero da risultare riduttivo. Sandra Mondaini, alla quale esprimo tutta la mia vicinanza e la mia costernazione per tanta perdita, era così amica di mia madre che con lei mi portò per la prima volta a Fregene. Raimondo e Sandra hanno rappresentato nella mia vita il mio primo contatto col mondo dello spettacolo». Lo ha affermato Luca Barbareschi parlando della morte di Raimondo Vianello. «La mia amicizia nei confronti di Raimondo – ha proseguito l’attore – non ha mai conosciuto zone d’ombra, essendosi anzi sempre rafforzata, alimentata come era da stima e affetto assolutamente puri disinteressati e reciproci. Sabato non potrò non essere a Milano per l’ultimo saluto a Raimondo, a questo uomo che è stato una pietra miliare nella storia della nostra televisione e, attraverso essa, di tanti milioni di italiani». «Non omnis moriar, scriveva Orazio: anche lui sicuramente non del tutto è morto – conclude Barbareschi. Di lui ci resteranno per sempre, a testimonianza della sua grandezza, i suoi film, le sue comparse televisive, le sue gags, la sua signorilità e compostezza, oggi così assenti nel mondo falsamente patinato dei vip, avulso come era da ogni spasmodico desiderio di sovraesposizione, scevro da pettegolezzi, scandali ed inciuci».

CORDOGLIO DI NAPOLITANO Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la triste notizia della scomparsa di Raimondo Vianello, ha inviato alla moglie, Sandra Mondaini, un messaggio in cui esprime la sua vicinanza ricordando il popolare attore che tanto ha dato al teatro, al cinema e alla Tv italiani.

ORFINI: “SCOMPARE UN GRANDE ARTISTA” «Esprimo a nome mio e di tutto il Partito democratico il cordoglio per la scomparsa di un artista ironico e brillante, amatissimo dal suo pubblico, che ha interpretato per più di mezzo secolo il costume del nostro Paese con intelligenza leggerezza. Alla moglie e alla famiglia va la nostra vicinanza e il nostro affetto». Lo dichiara il responsabile Cultura della segreteria nazionale del Pd, Matteo Orfini.

TREMAGLIA: “UOMO DI GRANDE PROFESSIONALITA'” «Un uomo di grande correttezza e professionalità, che ha saputo farsi apprezzare da tutti per queste sue doti». Così Mirko Tremaglia ricorda Raimondo Vianello. Entrambi, nel 1945, sono stati nel campo di prigionia degli alleati a Coltano per la loro appartenenza alla Repubblica sociale italiana. «Era un campo di prigionia -ricorda Tremaglia- molto vasto, con migliaia di persone. Io ero nel blocco numero cinque e non ho avuto occasione di incontrare Vianello. L’ho conosciuto in seguito ed anche io, come tanti altri, ho avuto modo di apprezzare la correttezza, l’equilibrio e la professionalità».

ALBONI: “ITALIA PERDE UN AMICO” «Purtroppo ci troviamo a chiudere una pagina della nostra storia televisiva e del nostro costume. Da oggi ci sentiremo un pò più tristi e sicuramente ci mancherà una persona che col tempo avevamo considerato a tutti gli effetti un amico, un personaggio che entrava nelle case di tutti noi». Così il consigliere regionale lombardo del Pdl, Roberto Alboni ricorda l’attore e conduttore Vianello morto stamane a Milano. «Ci lascia un grande artista, un grande uomo, un grande italiano che si era fatto apprezzare nel mondo del cinema, della tv e dello sport. Come per Mike Bongiorno, non solo il mondo dello spettacolo piange Vianello, ma tutto il nostro Paese perchè Vianello era l’immagine di un’Italia e di una società che si guardavano allo specchio sapendo ridere e far ridere con ironia intelligente e mai volgare».

BARBARO: “ERA AMATO DA GENTE COMUNE” «Con la scomparsa di Raimondo Vianello non se ne va solo una storica figura della tv e del cinema italiano, la cui carriera si è sviluppata per più di un cinquantennio in una simbiosi artistica e di vita con la inseparabile Sandra Mondaini, ma anche un uomo amato dalla gente comune per la sua impareggiabile ironia, per i suoi modi cortesi e da gentiluomo, per il suo raffinato humor che, insieme alla grandissima passione sportiva, e calcistica in particolare, ne hanno fatto una figura unica, apprezzata da tante generazioni diverse». Lo afferma Claudio Barbaro, deputato Pdl e presidente di Alleanza Sportiva Italiana. «Non dimentichiamo – conclude Barbaro – che suo fratello Roberto fu tra i fondatori del centro nazionale sportivo Fiamma, e quindi del volontariato dello sport a destra, di cui lo stesso Raimondo fu convinto sostenitore. Siamo fieri di annoverarlo tra i romani di nascita e siamo sicuri che Roma saprà tributargli tutti gli onori che merita».

MARIA DE FILIPPI: “MI STRINGO INTORNO A SANDRA” Per «me è un gran dolore, una perdita enorme, incolmabile», dice Maria De Filippi all’ANSA ricordando la scomparsa oggi di Raimondo Vianello. «Il mio pensiero va a Sandra. Vorrei stringerla e dirle che le sono vicina con tutto il cuore. Il loro amore è un esempio per tutti noi insieme alla loro umanità, onestà e semplicità.».

PROVINCIA MILANO: “INIZIATIVA PER RICORDARLO” La Provincia di Milano sta già pensando a una iniziativa per ricordare Raimondo Vianello. Il vicepresidente, Umberto Maerna, che è anche assessore alla Cultura, ha proposto di organizzare una serata allo spazio Oberdan e in una nota ha espresso «il cordoglio della Provincia e dell’Assessorato alla moglie Sandra Mondaini». «Oggi – ha osservato – è un giorno triste per il mondo dello spettacolo. Con Raimondo Vianello scompare un artista che non solo ha legato il suo nome e la sua fortunatissima carriera a Milano, ma anche un comico misurato e mai volgare, capace di entrare col suo linguaggio tra le famiglie e di conquistarle con quell’innata ironia che era la cifra del suo stile». «Sono convinto che Spazio Oberdan sia la sede più idonea per commemorare Vianello e quanto prima – ha aggiunto – organizzeremo un’iniziativa in grado di condividere col pubblico milanese il ricordo di un artista che, ne siamo convinti, rimarrà nel cuore di molti».

MARCELLO LIPPI: “CI MANCHERA'”
«La scomparsa di Raimondo Vianello è un dispiacere enorme. Era uno dei grandi fuoriclasse italiani, una persona piacevolissima, ci mancherà». È il ricordo del ct della nazionale italiana di calcio Marcello Lippi, di Raimondo Vianello, scomparso questa mattina a Milano. «È una notizia che mi da grande tristezza -spiega Lippi all’ADNKRONOS-, era una figura tra le più positive in assoluto nel mostro mondo italiano, perchè non si tratta di inserire queste figure in un settore, sono figure che rimangono nella loro grandezza nell’immaginario collettivo a prescindere dal fatto che sia un giocatore, un attore, o uno scienziato».

EMANUELE FILIBERTO: “ESEMPIO DI EDUCAZIONE” «Sono molto addolorato per la scomparsa di Raimondo Vianello. Tutti gli italiani ne hanno sempre riconosciuto le qualità artistiche ed umane che ne hanno fatto un esempio di uomo di spettacolo garbato, rispettoso e con uno stile che oramai si riscontra raramente nella televisione italiana di cui fu uno dei padri fondatori. Quando lo incontrai la prima volta fu una vera emozione perchè per me rappresentava un pezzo di Italia insieme all’inseparabile Sandra Mondaini, sua moglie, a cui va il mio pensiero e la mia affettuosa vicinanza. Mancherà moltissimo a tutti noi!». Lo ha dichiarato il Principe Emanuele Filiberto di Savoia in merito alla scomparsa di Raimondo Vianello.

GARIMBERTI: PROFESSIONISTA MAI VOLGARE Con Raimondo Vianello «scompare uno dei pionieri della televisione italiana, un professionista raffinato, elegante e mai volgare». Lo dice il presidente della Rai Paolo Garimberti. «Un artista, un vero gentiluomo, che ha contribuito a rendere pi— lieve e gradevole il Servizio Pubblico fin dai suoi albori negli anni ’50 e a fidelizzare con la sua comicità e il suo sorriso milioni di telespettatori. La sua versatilit… professionale, la sua passione per la battuta, la sua capacit… di scherzare con tutti e su tutto e la sua incredibile autoironia mancher… alla televisione italiana tutta e – conclude Garimberti- al mondo del calcio, sport per cui aveva un amore straordinario».

ZINGARETTI: “MAESTRO DI HUMOUR” «Con la scomparsa di Raimondo Vianello perdiamo uno dei personaggi più ironici e carismatici del nostro tempo, un maestro di humour che ha fatto la storia del teatro, del cinema e della televisione italiana. Nato a Roma ha girato l’Italia, riuscendo a far sorridere milioni di persone di ogni età e riportando sui teleschermi tutta la sua simpatia e quel suo modo di fare che lo ha reso unico nel nostro panorama televisivo. Raimondo Vianello è stato anche un conduttore di raffinata eleganza e con sua moglie Sandra ha formato una coppia indimenticabile della commedia italiana, dando vita ad alcuni siparietti che resteranno per sempre nell’immaginario collettivo. A nome mio e di tutta l’amministrazione provinciale desidero rivolgere le più sentite condoglianze alla moglie Sandra e a tutti i suoi familiari». È quanto dichiara in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

CORDOGLIO DEL MILAN «Il mondo del calcio e degli appassionati italiani piangono la scomparsa di Raimondo Vianello». È questo il messaggio di cordoglio del Milan per la scomparsa di una storica figura della tv italiana. Nato a Roma il 7 Maggio 1922, aveva 87 anni. «In una grande e lunga carriera vissuta nel segno dell’indissolubile legame con la moglie Sandra Mondaini, Vianello, attore e conduttore televisivo, ha dato tantissimo allo sport italiano -aggiunge il club rossonero sul sito ufficiale- sia a livello di passione e attenzione che di partecipazione effettiva con la conduzione della trasmissione calcistica Pressing. Il Milan e tutti i milanisti si uniscono al cordoglio dei suoi cari e dei suoi affetti».

POMARICI: “OGGI COMMEMORAZIONE” «La scomparsa di Raimondo Vianello mi ha molto addolorato, scompare un altro pilastro di una stagione cinematografica e televisiva irripetibile. Roma ovviamente renderà omaggio a questo grande artista in molteplici forme; per quel che concerne il consiglio comunale la seduta odierna sarà aperta dalla commemorazione dell’aula Giulio Cesare, che tributerà un ultimo caloroso applauso a Raimondo». Così in una nota il presidente del consiglio comunale Marco Pomarici.