Rave party e droga, poi le botte ai carabinieri. Un militare in coma farmacologico, l’altro rischia un occhio

Pubblicato il 26 Aprile 2011 - 11:58 OLTRE 6 MESI FA

SORANO (GROSSETO) – E’ grave, in un letto di ospedale, in coma farmacologico perché quattro ragazzi lo hanno picchiato a sangue tornati da un rave party il carabiniere Antonio Santarelli, 43 anni, picchiato durante un posto di blocco a Sorano (Grosseto). Insieme a lui, che era sotto i ferri per un brutto ematoma alla testa c’era il collega Domenico Marino, che rischia un occhio.

Anche il suo collega non se la passa bene, eppure loro, gli aggressori pochi minuti dopo averli massacrati sembravano freddi e assenti, secondo quanto racconta ai giornali chi li ha visti.

Sono quattro giovani ”normali” i protagonisti di questa storia: due studenti, un carrozziere e un barista della provincia fiorentina. Fra loro una ragazzina di 17 anni. Il più grande ne ha 19. Vengono da famiglie ”normali”, spiegano i carabinieri che, sbirciando negli archivi, hanno scoperto per due di loro solo qualche piccolo precedente: un furto e un danneggiamento.

Eppure a Pitigliano, un piccolo centro nel Grossetano, fermati per un controllo stradale, hanno preso a sprangate, calci e pugni due militari, solo perché volevano impedire il sequestro dell’auto.

Hanno picchiato duro, poi sono scappati rubando il verbale con il loro nome. Alla fine un turista ha dato l’allarme e sono stati bloccati da un’altra gazzella. Apparivano ”innaturali, come alterati” spiegano i carabinieri, che attendono gli esiti dei test per capire se fossero drogati anche se, scrive Repubblica, pare che nella macchina siano state trovate tracce di una droga chimica la ketamina. Di sicuro, uno di loro, il guidatore, l’unico maggiorenne, Matteo Gorelli, studente di Cerreto Guidi (Firenze), unico maggiorenne e patentato (19), era ubriaco.

Arrivati in caserma hanno cominciato a incolparsi l’un l’altro, accusando soprattutto Gorelli: ”Lui ha perso la testa, e noi non abbiamo capito più nulla”. Ma i carabinieri non sembrano crederci: ”Speravano di farla franca”, spiegano.

I quattro giovani studenti e operai della provincia di Firenze – abitano a Cerreto Guidi, Capraia e Limite, Vinci, Lastra a Signa, a pochi chilometri dal capoluogo – dopo aver colpito i militari, li hanno lasciati a terra sanguinanti.

Intanto, dopo tre giorni e tre notti di festa e droga, il rave party è stato smantellato.