Roma. Posti a “chiamata diretta” all’Atac, sequestrate le liste degli assunti

Pubblicato il 14 Dicembre 2010 - 09:20 OLTRE 6 MESI FA

Dopo la bufera sulle chiamate dirette per un posto all’Atac, l’azienda dei trasporti romana, i carabinieri hanno sequestrato le liste degli assunti negli ultimi sei anni. Bisognerà valutare eventuali irregolarità.

“La legge non impedisce che venga assunta in un’azienda una moglie, un cognato o un amico di qualche personaggio importante”, spiegano gli inquirenti a Repubblica. Ma l’inchiesta in realtà deve valutare se le persone assunte tramite il sindaco Gianni Alemanno avesse i requisiti necessari.

Intanto il Codacons e l’Associazione Utenti del trasporto Aereo, Marittimo e Ferroviario, hanno presentato un esposto in Procura e hanno chiesto “ai magistrati che indagano sulla Parentopoli di fare luce su un aspetto di particolare rilevanza per gli utenti: il nesso tra la qualità del trasporto pubblico capitolino, gli incidenti e i disservizi, e le assunzioni clientelari”.

“C’erano i soldi per assumere i manager ma non per mettere sotto contratto autisti che in azienda mancano, in particolare 139 potenziali conducenti già preselezionati ma mai presi dall’Atac per “scadenza dei termini”. “Le assunzioni di personale conducente non sono a chiamata diretta come per gli altri, ma si svolgono tramite selezione. Funziona cosi: l’agenzia esterna Praxi preseleziona per conto dell’Atac il personale e lo inserisce in liste, l’Atac poi procede a fare le prove di guida e le visite mediche al San Giovanni. Queste 139 persone non hanno mai potuto sostenere queste prove di idoneità e sono rimasti in una lista che peraltro è scaduta”.