Roma violenta: a Ostia no controlli, bottigliate, vigili ritirati

Pubblicato il 6 Giugno 2011 - 12:06| Aggiornato il 13 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’Italia sta scivolando in una spirale di violenza inarrestabile? O, più verosimilmente, la tanto strombazzata tolleranza zero promessa dai sindaci, quelli di destra in primis, era solo propaganda? Prendiamo l’ultimo caso rivelatore. A Ostia, sul litorale romano, la movida notturna sta degenerando: i cittadini sono abbandonati sotto un diluvio di decibel, le forze dell’ordine hanno le mani legate e anzi scappano di fronte agli energumeni della notte, veri padroni del territorio. E i controlli, le pattuglie, il presidio costante sbandierato dalla destra muscolare di Alemanno? Non pervenuti.

Era venerdì sera a Ostia quando i vigili urbani sono stati addirittura cacciati via a bottigliate. Un coro di minacce, un lancio generalizzato di oggetti e parolacce all’indirizzo di alcune pattuglie della polizia municipale. Al punto che anche i rappresentanti sindacali si sono convinti alla mobilitazione. I dirigenti del XIII gruppo dei Vigili Urbani vuole rivedere tutta l’organizzazione e  l’operatività dei controlli.

Intanto da sabato sera, il giorno dopo l’umiliante ritirata, gli automobilisti non vengono più fermati sul lungomare e alla Rotonda, per i controlli con l’etilometro e i drug test, bensì lungo la via Cristoforo Colombo, la via del Mare e via dell’Appagliatore. Ovvero a distanza di sicurezza dagli ingressi dei locali notturni. Una vera resa incondizionata ai padroni della movida, al manipolo di violenti che i controlli non li vogliono affatto.

I responsabili delle forze dell’ordine hanno anche deciso di far affiancare le pattuglie dei vigili urbani a rotazione con poliziotti, carabinieri e finanzieri. “Siamo molto intimoriti – ammette Mauro Costa, esponente sindacale del gruppo Roma 13 della polizia municipale – I gruppi di ragazzi sballati dall’alcol o da stupefacenti ci hanno preso di mira lanciando bottiglie, sbeffeggiandoci, facendo gesti offensivi e volgari. Le nostre pattuglie sono composte anche da donne e personale non armato. Abbiamo detto chiaramente che in queste condizioni di scarsa sicurezza è impossibile operare”.

“Non è una resa alla folla delle discoteche: è solo una misura per migliorare i controlli e garantire più sicurezza alle pattuglie dei vigili urbani”. Antonio Franco, dirigente del commissariato di Polizia di Ostia, spiega così l’allontanamento dei controlli dal lungomare.

Non bastassero le minacce, i vigili devono anche sobbarcarsi l’onere di far rispettare il divieto di sosta stabilito sul lato spiaggia di lungomare Lutazio Catulo. L’esordio, venerdì notte, non è stato tra i migliori. Molti automobilisti non hanno rispettato il divieto e gli agenti hanno dovuto chiedere la collaborazione dei buttafuori e dei disc-jockey affinché invitassero i clienti a spostare le vetture in sosta d’intralcio.

In ogni caso se le forze dell’ordine, con o senza pistola, non le rispettano nemmeno i “pischelli” del sabato sera, poi è difficile fare proclami da sceriffo. E quando si devono contrastare i cattivi veri, le varie cosche che insidiano la capitale, per esempio, la figuraccia di Ostia non è un buon biglietto da visita. A meno che non sia accettabile avere forze di ordine pubblico “dure a morire” solo con zingari e ambulanti. Troppo facile, anche se alle urne paga.