Ruby: “Appena fuori chiamai Berlusconi. Una funzionaria disse: lasciatela, è la nipote di Mubarak”

Pubblicato il 2 Novembre 2010 - 16:18 OLTRE 6 MESI FA

E’ la notte tra il 27 e il 28 maggio. La minorenne Ruby, esce dalla Questura, dove era stata portata per furto. Ad aspettarla c’è Nicole Minetti, consigliere Pdl della Lombardia. Le due telefonano a Silvio Berlusconi, il telefono è quello della Minetti: ”Nicole mi ha detto che l’aiuto era arrivato da Silvio. Poi me lo ha passato al telefono e lui mi ha detto che non voleva più vedermi”, racconta la marocchina parlando del premier, forse fortemente imbarazzato dalla sua minore età, almeno allora.

“La Minetti mi disse che ero incosciente e mi invitò a farmi la mia vita. ‘Caterina – ha detto Ruby a Oggi – mi ha fatto portare in Questura. Mi accusava di furto, io invece per tre mesi le avevo pagato affitto e bollette. Al quel punto è arrivata Michelle O. (la nuova convivente, ndr) e ha chiamato Nicole Minetti, che non conoscevo. Appena la Minetti è arrivata, tutto si è sbloccato. Una funzionaria ha detto che dovevano lasciarmi andare, che ero la nipote di Mubarak e sono andata via con Michelle e Nicole”.

Ruby mette insieme uno dopo l’altro i pezzi del puzzle di quelle poche ore passate in Questura, di quell’avventura finita intorno alle 2 di notte e cominciata intorno alle 21,30 quando la brasiliana Conceicao amica di Ruby avverte Berlusconi di quanto stava succedendo. Intorno alle 23 è il capo di gabinetto di Palazzo Chigi ad alzare il telefono per aiutare, a nome del premier Ruby. Dopo un’ora e mezza circa arriva la seconda telefonata, questa volta è il capo scorta di Berlusconi, conferma che conoscono quella ragazzina. Passa la mezzanotte, passa un altro paio d’ore e poi missione compiuta: Ruby è fuori dalla questura.

Dietro quella notte c’è anche altro, come le feste ad Arcore. La sera del 14 febbraio nella sua villa, il premier davanti alle invitate ”prendeva in giro politici di sinistra, tipo Bersani”, racconta Ruby. ”Ci ha fatto vedere una statua di marmo con la sua faccia e il corpo di Superman. Poi mi ha dedicato una canzone, perché ero nuova. Mi ha cantato ‘Se tu non fossi tu’ di Apicella”.

”Una volta dentro ci ha accolti lui. Mi ha detto che ero elegantissima e che ho le gambe lunghissime’. Quella sera – racconta Ruby – avevo un tailleur pantalone color panna e una camicia con il collo alto, i capelli raccolti ‘a banana’. Il taxi si è avvicinato a un ingresso laterale. Priscilla (la sua amica brasiliana) ha chiamato in villa e i carabinieri ci hanno lasciato passare. Quando ho visto quel villone ho chiesto alla mia amica dove fossimo. E lei mi ha detto ‘dal presidente’. M’è preso un colpo. Io fino a pochi mesi prima dormivo su una panchina a Catania”.

A questo punto Berlusconi l’avrebbe accolta, facendole dei complimenti. ”Io – prosegue Ruby – mi limitavo a dire grazie. Non volevo dare troppa confidenza, non sapendo che tipo fosse. Quella sera eravamo dieci ragazze, alcune famose altre no, tutte eleganti. Ma nomi non ne faccio. Erano tutte molto appariscenti, in rosso, verde smeraldo. E c’era Emilio Fede. Ero seduta accanto a Silvio. E vicino alla tenda c’era Apicella che suonava”.

”Mi sentivo Cenerentola – continua Ruby – con la prospettiva di tornare alla realtà e ai sacrifici di mezzanotte. Il menu’? Tutto tricolore: pomodori, mozzarella e olive; pasta al pomodoro, pasta al pesto e pasta ai formaggi; timballo tricolore; gelato al pistacchio, fragola e vaniglia. Pensavo si mangiasse meglio. Poi Silvio ci ha regalato una collana di Damiani con un cuore perché era San Valentino”. Rudy è anche tornata sul Bunga bunga: Ci siamo spostati in un salotto dove lui ci ha raccontato la barzelletta del Bunga Bunga, bevendo Sanbitter. Glieli portavo io. Poi volli andare via, ero a disagio perché tutte erano in confidenza con lui e io no. Prima però lui mi ha portata al piano di sopra nel suo ufficio. Sapeva dei miei problemi e voleva aiutarmi”. Secondo quanto riferito dalla ragazza al settimanale Oggi, Berlusconi quel 14 febbraio le avrebbe dato una busta con 7 mila euro dicendole di non volere nulla in cambio e aggiungendo: ”Non sono un uomo cattivo, non stare sulle tue”.