Bellezza, contro le rughe arriva il microrganismo-‘igloo’ dell’Antartide

Pubblicato il 5 Giugno 2011 - 20:19 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dalla natura, e da condizioni climatiche estreme, arrivano nuovi alleati per mantenere più a lungo salute e bellezza. Minerali, ma anche piante e microrganismi sono sorgenti a cui il mondo cosmetico attinge alla ricerca di principi attivi e di trattamenti efficaci per pelle e capelli.

Un trend confermato da Carla Scesa, docente di Cosmetologia presso l’Università di Siena: “L’ultima frontiera della ricerca scientifica è esplorare come sia possibile che organismi viventi come batteri o piante riescano a sopravvivere in condizioni estreme: ghiacciai, vulcani, deserti, salinità elevate”, spiega.

“In una recente spedizione in Antartide – prosegue l’esperta – gli scienziati hanno prelevato un campione di fango, una volta esaminato è stata rilevata la presenza di una forma di vita, si trattava di un batterio mai visto prima in grado di sopravvivere a condizioni di freddo estremo e a un elevato grado di salinità”.

“Si è scoperto – sottolinea la cosmetologa – che questo batterio si è costruito un ‘igloo’ per sopravvivere. Si tratta di una protezione formata da uno zucchero, un polisaccaride, all’interno del quale è riuscito a crearsi una pressione osmotica e condizioni di temperatura ideali. A questo punto ci si è domandato se questa piccola protezione potesse essere utile anche per un utilizzo cosmetico. Applicando questa sostanza su culture cellulari si è scoperto che era in grado di stimolare la crescita favorendone il benessere. Il risultato è stato dunque quello di avere a disposizione un nuovo valido ingrediente per prolungare e conservare la giovinezza della pelle”.

“Sono stati trovati anche altri tipi di batteri in climi torridi come in prossimità dei vulcani – sostiene Scesa – Si tratta sempre di batteri estremofili in grado di sopravvivere ad alte concentrazioni di zolfo e a temperature elevate”.

“Una pianta molto importante da citare – sottolinea Scesa – già utilizzata sia come integratore alimentare che in cosmetica, è la rodiola rosea. Si tratta di una pianta proveniente dalla Siberia e dall’alto Tibet con una grande caratteristica: posta su pelle stimola i neurotrasmettitori favorendo una sensazione di benessere oltre ad aiutare le cellule a star meglio e a riprodursi”.

Un universo dunque tutto da esplorare, milioni di reazioni biochimiche attive e rese possibili dai catalizzatori, sostanze che non partecipano direttamente ai processi di trasformazione ma che ne innescano l’avvio e ne orientano lo svolgimento, i tempi e i risultati.

“Nella lava vulcanica troviamo una serie di oligoelementi, provenienti dalle viscere della terra, in grado di fornire energia e stimolo per le nostre cellule – sostiene la cosmetologa – Ogni tipo di lava contiene quantità importanti di silicio, calcio, potassio, ferro, manganese e zolfo e microelementi attivi quali zinco, alluminio e titanio. Dalle cime dei vulcani possiamo passare alle profondità marine. Anche nelle perle, di origine biologica, troviamo una incredibile sorgente di elementi per la cura e la salute di pelle e capelli: una vasta serie di aminoacidi che ne costituiscono la natura proteica a microelementi nutrizionali e rimineralizzati. La madreperla in particolare – conclude l’esperta – contiene strati alternati di proteine, tra cui la conchiolina, simile per struttura alla cheratina, luminosa e rinforzante”.