Caso Sarah Scazzi, per i matrimonialisti è “l’emblema della crisi della famiglia italiana”

Pubblicato il 19 Ottobre 2010 - 17:18 OLTRE 6 MESI FA

Sarah Scazzi

Le indagini della Procura di Taranto sul movente intrafamiliare da cui è scaturito l’omicidio di Sarah Scazzi dimostrano ancora una volta ”la terribile realtà delle violenze che si consumano nell’ambito familiare, non necessariamente quelle tra moglie e marito”. Lo afferma l’Ami, l’associazione avvocati matrimonialisti italiani”.

Queste violenze tra le mura domestiche ”testimoniano, mai come in questi ultimi periodi, la crisi degli affetti e dei rapporti tra persone della stessa famiglia”, dice il presidente nazionale Ami, Gian Ettore Gassani.

“Le rivalità, le gelosie, i vuoti spiriti di competizione – continua – sono spesso alla base di fatti di sangue spesso efferati nelle modalità di esecuzione. Tra le peggiori tragedie familiari vanno annoverate quelle scaturite da futili motivi o da questioni legate all’eredità”.

“In Italia occorre distinguere tra le violenze che si consumano nell’ambito del singolo nucleo familiare da quelle esplose nella famiglia in senso lato (entro il quarto grado di parentela). Le carte processuali dimostrano quanto spesso, dopo le violenze consumate nella cerchia dei parenti, si realizzino fenomeno di connivenza ed omertà da parte di soggetti estranei alle violenze stesse. In tema di reati a sfondo sessuale è statisticamente dimostrato che almeno nel 40% dei casi il marito o la moglie coprono e tollerano le malefatte del coniuge a danno dei parenti abusati, figli e nipoti compresi”.

“Per alcuni coniugi – prosegue Gassani – prevale l’interesse a conservare l’unità familiare piuttosto che quello ad interrompere la violenza. Occorre una politica seria di sensibilizzazione che miri a combattere ogni sorta di omertà e complicità, frutto di una sottocultura del tutto trasversale che riguarda, da nord a sud, tutti i ceti sociali”.

“E’ indubbio che la sovraesposizione mass mediatica della terribile vicenda della povera Sarah Scazzi abbia contribuito in maniera determinante a fare luce, sebbene parzialmente, su un dramma intrafamiliare che altrimenti sarebbe rimasto del tutto irrisolto come tanti altri. Esistono tante tragedie simili a quelle di Sarah che non hanno portato all’identificazione dei presunti responsabili ,e sono migliaia i minori che in Italia ogni anno spariscono senza lasciare traccia si sé”, conclude Gassani.