Sarah Scazzi. Ivano “turbato” dal processo mediatico: “Sono solo un teste”

Pubblicato il 8 Aprile 2011 - 18:42 OLTRE 6 MESI FA
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Sarah Scazzi

BARI -Dopo mesi di silenzio, nella vicenda dell’omicidio di Sarah Scazzi ad Avetrana riappare in scena Ivano Russo:  ”Sono turbato per il processo mediatico che si sta attuando in questo momento. Io non sono indagato, io sono un testimone”. Lo ha detto alla trasmissione ‘La vita in diretta’ su Rai1, l’amico della quindicenne Sarah Scazzi, uccisa il 26 agosto scorso ad Avetrana (Taranto) e di sua cugina Sabrina, in carcere perché accusata, insieme con il padre, Michele Misseri, dell’omicidio della ragazzina.

Ivano nei giorni scorsi si è  sottoposto spontaneamente alla prova del Dna, cosi’ come richiesto dagli investigatori che stanno compiendo accertamenti sul cellulare di Sarah. Pensi che ci siano tracce del tuo Dna sul cellulare?, gli è stato chiesto. ”Non lo so”’, ha risposto.

”Penso che magari manipolandolo qualche giorno prima, allora ci possa essere”. ”Sono sicuro – ha anche detto Ivano – che non sarò mai indagato perché non sono stato io”. Cosa ti ha fatto più male in questi sette mesi, a parte ovviamente la morte di Sarah? ”Se avessi capito prima che c’era gelosia, se è stata Sabrina, forse avrei potuto fare qualcosa”. ”Non mi sento responsabile dell’uccisione di Sarah – ha detto Ivano – ma moralmente ti abbatte tanto perche’ se mi fossi accorto di qualcosa avrei potuto aiutare Sarah, ma anche Sabrina”.

L’altra cosa che ha fatto più male in questi mesi è ”che si insinuano cose che fanno star male”. ”La mia vita – ha detto Ivano – è cambiata tanto. C’e’ pressione mediatica, la gente mi riconosce. In questo periodo mi guardano con sospetto. Io ci sto male, io non sono indagato”.