Sarah Scazzi, “zio Michele violentò un’altra ragazza”. La rivelazione su Gente

Pubblicato il 22 Gennaio 2011 - 16:27 OLTRE 6 MESI FA

”Le lettere di Valentina Misseri al padre Michele non sono pressanti, lo invita a dire la verità. Il solo scrivere al genitore può essere un modo di far pressione? Non credo”: lo dice dice al settimanale Gente, in edicola da lunedì prossimo, 24 gennaio, l’avvocato Vito Russo, difensore di Sabrina Misseri, la ventiduenne accusata dell’omicidio della cugina Sarah Scazzi.

Il commento arriva dopo le due lettere in cui Michele Misseri, padre di Sabrina, in carcere per l’omicidio, avrebbe di fatto ritrattato l’accusa mossa alla figlia. ”Non ci stiamo illudendo, sappiamo che è difficile che la prima decisione del Tribunale, cioè lasciare Sabrina in carcere, venga sovvertita. Però la documentazione che abbiamo presentato – si legge – è in grado di destabilizzare l’impianto dell’accusa”.

Ribaltandolo? ”C’è una donna – dice il legale – che ha subito un tentativo di molestia da parte di Misseri. All’epoca dei fatti aveva 15 anni, come Sarah. E le due si assomigliavano come gocce d’acqua. Misseri sembra attratto, probabilmente in maniera patologica, sempre dallo stesso tipo femminile: donne bionde e con tratti delicati. L’abbiamo preparata al fatto che le indagini saranno ancora molto lunghe”.

”E’ incensurata e dalla sera alla mattina si è trovata in carcere senza neanche aver capito – si legge nell’intervista – che il padre la incolpava. Uno psichiatra la segue regolarmente. E’ sofferente, è dimagrita 10 chili. Legge molto, non fuma e guarda ogni tanto la tv. Ma soprattutto parla con noi difensori e con le guardie penitenziarie. Inoltre riceve moltissime lettere. Anche d’amore”.