Sarah Scazzi, Sabrina e Michele Misseri ebbero altri complici? I dubbi degli inquirenti

Pubblicato il 26 Ottobre 2010 - 10:51 OLTRE 6 MESI FA

Forse ci sono dei complici ancora “nascosti” nella vicenda dell’omicidio di Sarah Scazzi. Come scrive Giusi Fasano in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera, gli investigatori non escludono che, oltre a Michele e Sabrina Misseri, anche qualcun altro possa aver “partecipato” al delitto di Avetrana (Taranto).

Il gip Martino Rosati, spiega la Fasano, non è convinto che gli unici due protagonisti siano lo zio e la cugina della vittima: ma, sottolinea la Fasano, “non chiarisce, il gip, se si riferisce all’omicidio oppure alla fase dell’occulta mento del cadavere”.

È per questo, spiega la giornalista del Corriere, “che nei giorni scorsi sono stati sentiti alcuni testimoni e altri ne saranno sentiti nei prossimi giorni, tutti amici o parenti della famiglia Misseri. Per esempio l’amico di Michele, Cosimino, un uomo che vive non lontano dalla cisterna piena d’acqua piovana in cui Michele buttò il corpo di Sarah e che ha interrotto bruscamente ogni rapporto con lui da quando Misseri ha finto di ritrovare il cellulare di Sarah, il 29 settembre”.

A confermare eventuali “colpi di scena” è stato anche Daniele Galoppa, il legale che difende Michele Misseri: “Nei giorni scorsi aveva parlato del desiderio del suo assistito di «dire tutta la verità e non omettere alcun nome». «Nome o nomi?» gli aveva chiesto qualcuno. E lui: «Nomi». Come dire, anche in questo caso: c’è dell’altro”.

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Inoltre adesso gli inquirenti stanno ascoltando persone sospettate di aver “omesso” dettagli utili alle indagini oppure di aver volutamente “depistato” gli investigatori. Un chiarimento su questo fronte, scrive la Fasano, “è stato chiesto ieri pomeriggio al fratello di Michele Misseri, Carmine, sentito come testimone nella caserma di Avetrana. Il pubblico ministero Mariano Buccoliero e il procuratore aggiunto Pietro Argentino gli avrebbero chiesto come mai si è preso la briga, giorni fa, di mandare un telegramma in carcere al fratello per consigliargli di cambiare avvocato. «Perché è seguito da un civilista e noi vorremmo farlo assistere da un penalista» sarebbe stata la risposta, mentre Valentina, l’altra figlia di Michele Misseri, nega di aver mai consigliato al padre di cambiare legale durante la visita in carcere di venerdì scorso”.

Intanto dal punto di vista delle anlisi, i risultati più “interessanti”, afferma la giornalista, “restano quelle sul telefonino di Sarah: la scientifica dei carabinieri è a caccia di «impronte latenti» nel vano batteria. Altro punto importante: si sta cercando di estrarre il dna da una traccia (una strisciata, probabilmente di una mano) trovata nell’auto di Michele Misseri, quella con cui il cadavere di Sarah è stato portato fino al pozzo”.