Sarah Scazzi, “Sabrina mi chiese: papà ti aiuto?”. Zio Michele continua a parlare

Pubblicato il 24 Novembre 2010 - 16:27 OLTRE 6 MESI FA
michele misseri

Michele Misseri

Quando Michele Misseri trovò il corpo della nipote Sarah in garage, Sabrina gli avrebbe detto: ”Papà, ti aiuto?”. E il padre le avrebbe risposto: ”No, vattene faccio tutto da solo”. E’ quanto, secondo indiscrezioni riportate dall’Ansa, avrebbe riferito Michele Misseri nell’incidente probatorio del 19 novembre scorso in carcere dinanzi al gip del tribunale di Taranto Martino Rosati, raccontando le fasi dell’omicidio di Sarah Scazzi.

Nel frattempo sembra complicarsi la posizione di Cosima Misseri, moglie di zio Michele. Il giorno dopo la scomparsa di Sarah, il 27 agosto scorso, tra le 10 e le 11 del mattino, Cosima Serrano telefonò per tre volte alla figlia Valentina (che vive a Roma): in tutte e tre le occasioni (e solo in quel giorno), il suo cellulare agganciò la cella telefonica 40035 che copre le campagne in località “Mosca”, dove si trova il pozzo il cui fu nascosto il giorno prima il cadavere della quindicenne. Secondo quanto scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno” la stessa cella agganciò il cellulare di Michele Misseri, marito di Cosima, il 26 agosto (tra le 15:00 e le 15:30) mentre l’uomo nascondeva il cadavere di Sarah nel pozzo. Per questo, si ritiene che la donna fosse nei pressi dello stesso pozzo.

Inoltre la donna potrebbe essere messa ulteriormente nei guai da un testimone: gli inquirenti hanno compiuto ulteriori accertamenti ascoltando nuovamente ad Avetrana un funzionario di banca in relazione al versamento di due assegni, a firma della stessa Cosima, versati la mattina del 26 agosto poco dopo mezzogiorno. Il funzionario ha confermato l’operazione bancaria, ribadendo che ad eseguirla fu la diretta interessata.