Sarah Scazzi. Sabrina e il giorno della verità, pronta a gridare la sua innocenza

Pubblicato il 17 Ottobre 2010 - 21:08 OLTRE 6 MESI FA

E’ pronta ad urlare al giudice la propria innocenza. A dire che il padre è impazzito, che dopo aver ucciso Sarah vuole incastrare anche lei. La madre e la sorella sono dalla sua parte, la difendono e sono pronte a giurare che Sabrina che è sicuramente innocente. Per Sabrina Misseri la prossima notte sarà la più lunga delle due trascorse finora nel carcere di Taranto.

Domattina, nel penitenziario ionico, comparirà davanti al gip Martino Rosati che dovrà pronunciarsi sulla richiesta dei pubblici ministeri di convalidare il fermo della ventiduenne, accusata dal padre di aver trascinato con la forza Sarah nel garage di casa e di averla ‘cinturata’ con le braccia mentre l’uomo, Michele, la strangolava con una corda.

Movente del delitto: evitare che Sarah parlasse con altri delle molestie sessuali che subiva dallo zio Michele. ”Sono innocente, non ho fatto nulla”, ripeterà Sabrina che, in preda alla disperazione, continua a dire: ”Voglio vedere se mio padre ha il coraggio di accusarmi guardandomi negli occhi, voglio un confronto con lui”.

Ma prima che Sabrina possa parlare con il suo giudice, a difenderla ci pensano i suoi avvocati, Vito Russo e Emilia Velletri. Russo, parlando della strategia scelta dal legale del papà di Sabrina, afferma: ”Michele Misseri viene imboccato dal suo difensore perché una persona così  imprecisa e non acculturata non può essere così puntuale nel fornire una ricostruzione dei fatti di questo tipo. Quale ruolo vuol avere Misseri, quello di collaboratore per avere sconti di pena?”.

Parole dalle quali si capisce che la battaglia legale è tutta sulla credibilità dell’uomo, in carcere dal 7 ottobre dopo aver confessato di aver ucciso da solo la nipote, di aver abusato sessualmente del cadavere e di aver scaraventato il corpo della fanciulla in un pozzo. Salvo poi cambiare versione varie volte e l’ultima volta per accusare la figlia Sabrina. All’indagato, però, continua a non credere il suo avvocato, Daniele Galoppa, che rilancia, sempre davanti alle telecamere: ”Ho forti dubbi ancora che il mio assistito sia stato il vero colpevole di questa situazione. Oggi è più credibile, io credo che ci sia qualcosa di altro”.

Al centro dell’attenzione è anche Mariangela della quale si parla nel provvedimento di fermo a carico di Sabrina per evidenziare le contraddizioni della ragazza. ”Se è vero che Sabrina ha contribuito all’omicidio di Sarah – dice Mariangela – voglio che paghi fino in fondo, se invece è innocente, come lei continua a gridare apertamente, sarò la prima a portarle la mia solidarietà e a riabbracciarla”.

”Sabrina non ha fatto nulla, è innocente! Questa è la cosa più importante!”, ribatte la sorella maggiore, Valentina, che aggiunge: ”Mi sembra assurdo che credano a quello che dice papà, i suoi interrogatori sono diversi l’uno dall’altro. E’ assurdo quello che sta succedendo a Sabrina. Non solo papà ha ammazzato Sarah ma ora sta rovinando anche la figlia”.

Sotto chock per le accuse del marito alla figlia è mamma Cosima. ”Mio marito sta dicendo cose incredibili, è fuori di testa. Mia figlia – dice al vicensindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia – è  innocente e io non ho paura di essere tirata in ballo perchè  in questa storia non c’entro nulla”.

La donna sarà ascoltata a giorni come ‘persona informata dei fatti’. La sua deposizione è ritenuta necessaria per definire meglio i contrasti evidenziati dalla pubblica accusa nel provvedimento di fermo a carico di Sabrina. I contrasti ritenuti di ”sicura rilevanza” riguardano le divergenze tra il racconto di Sabrina e quello della mamma su quanto avvenne mentre le due donne erano in casa poco prima dell’arrivo di Sarah, il 26 agosto, con la quale, assieme a Mariangela, Sabrina doveva andare al mare.

Cosima dice che la figlia si alzò dal letto per prepararsi dopo aver ricevuto il primo sms di Mariangela; la figlia dice invece di essere rimasta a letto fino alle 14.28, quando ricevette lo squillo col quale Sarah l’avvisava che stava arrivando. Domani, intanto, mamma Cosima saprà se il gip Rosati crederà al marito e lascerà in carcere Sabrina.

Rosati è lo stesso giudice che ha convalidato il fermo di Michele Misseri e che ha lanciato il sospetto sulle ombre ancora da diradare attorno al delitto. Come è stato possibile – si chiede il giudice nel provvedimento restrittivo – che la moglie e la figlia di Misseri, pur essendo in casa, non abbiano visto e sentito nulla? Come ha potuto Misseri agire in quel modo, a pochi metri dal portone, completamente spalancato, del garage, nel centro del paese e con moglie e figlia in casa? Domande alle quali la procura ritiene di aver dato una risposta con l’inaspettato fermo di Sabrina.