Scienziati: “Lo Yeti è un orso”. Reinhold Messner: “Lo dico da decenni”

di Daniela Lauria
Pubblicato il 17 Ottobre 2013 - 20:30 OLTRE 6 MESI FA
Scienziati: "Lo Yeti è un orso". Reinhold Messner: "Lo dico da decenni"

Reinhold Messner

LONDRA – Lo Yeti, altresì noto come abominevole uomo delle nevi, in realtà non è altro che un orso. Una specie ibrida, a metà tra un orso bruno e un orso polare che si aggira proprio lì dove la leggenda lo colloca: sulle pendici innevate dell’Himalaya. La scoperta si deve al genetista Bryan Sykes, dell’Università di Oxford, che ha incrociato il Dna di alcuni peli da lui stesso raccolti. Ma la notizia ha fatto infuriare l’alpinista Reinhold Messner che, intervenendo ai microfoni di Radio Capital, ha detto: “Lo yeti è un orso? E’ che novità è? Lo sto dicendo da decenni“.

Sykes ha spiegato in un’intervista alla Bbc di aver raccolto peli di animali sconosciuti, in particolare uno che si trova nella regione di Ladakh nell’Himalaya occidentale e un altro nel Buthan. Su questi peli ha eseguito il test del Dna e i risultati sono stati incrociati con i dati relativi al genoma di altri animali. Dal confronto con questi altri Dna, custoditi nella banca dati internazionale GenBank, è emersa una corrispondenza genetica del 100% con un campione della mascella di un antico orso polare trovato nelle isole norvegesi Svalbard, che risale ad almeno 40mila anni fa, se non addirittura a 120mila anni fa, ossia al periodo in cui l’orso polare e l’orso bruno cominciavano a separarsi come due specie distinte.

La deduzione di Sykes, quindi, è che possa esistere un animale che sia un ibrido tra un orso polare ed un orso bruno e che proprio questo tipo di creatura, se la sua esistenza dovesse essere davvero provata, potrebbe risolvere il mistero dello Yeti, i cui ‘avvistamenti’ sono stati registrati nella letteratura scientifica e non solo, almeno fin dal 1951, quando lo scalatore britannico Eric Shipton fotografò una misteriosa impronta alla base dell’Everest.

Ma per il re degli ottomila, Messner, la scoperta scientifica non è degna di essere chiamata tale. L’alpinista ricorda di aver studiato il tema per dieci anni e di aver anche pubblicato un libro: “Il mio approccio – ha detto a Radio Capital  – è stato sempre quello della leggenda e non scientifico, visto che non sono uno scienziato. Lo yeti non esiste, è infatti una figura leggendaria. La leggenda si basa però sugli avvistamenti di orsi”.

Altissimo, purissimo e… orsissimo, volendo fare il verso a un noto spot pubblicitario, il mistero dello Yeti fu sfatato da Messner ben 50 anni fa. “Sono stato preso in giro per anni da tutti – ha proseguito – alpinisti e giornalisti. Dicevano che ero matto e che mi ero fuso il cervello stando troppo in alta montagna. Chi di loro ora mi chiederà scusa? Nessuno, ma questo non importa nulla”. Messner ha poi ricordato una spassosa barzelletta che lo vede come protagonista: “Uno yeti incontra un altro e racconta: ‘Sai – dice – ho visto Reinhold Messner’. Risponde l’altro stupefatto: ‘Allora esiste davvero!’“.