Scontri a Roma, l'”infiltrato”? Minorenne, figlio di un militante. Il giallo del doppio fermo

Pubblicato il 16 Dicembre 2010 - 08:55| Aggiornato il 17 Dicembre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Il minorenne fermato in un momento degli scontri a Roma

Non ha ancora 17 anni, ha precedenti per rissa e resistenza a pubblico ufficiale ed è il figlio di un ex brigatista rosso. Un liceale, però molto attivo politicamente, il padre sembra abbia militato in Autonomia Operaia: farebbe parte del gruppo di estrema sinistra Senza Tregua, o almeno così è stato detto, anche se l’associazione smentisce che il giovane sia uno di loro.

E’ l’identikit del ragazzo fermato per la guerriglia a Roma del 14 dicembre scorso, scoppiata mentre in Parlamento si votava la fiducia al governo. Ora è accusato di rapina aggravata e il suo caso è all’attenzione del Tribunale dei minori della capitale. Il ragazzo aveva catturato l’attenzione perché negli scontri era quello che, accanto a un altro ragazzo incappucciato, era armato di pala, manganello e manette e partecipava agli scontri ma sempre molto vicino alle forze dell’ordine.

Che fosse un infiltrato? Si sono chiesti in molti, compresi che Pd che infatti hanno presentato un’interrogazione parlamentare alla quale risponderà il ministro dell’Interno Maroni. Il sospetto è che fosse appunto un disturbatore, qualcuno che ad arte aizzasse gli scontri. Ipotesi rilanciata dal fatto che il ragazzo, come mostrano i filmati, è stato bloccato dagli agenti, ma l’arresto è avvenuto molto più tardi. Perché fermarlo, rilasciarlo e infine arrestarlo? Dalla questura spiegano che la scelta è stata motivata dal desiderio di chiarire la posizione del giovane prima di far scattare le manette, attraverso l’analisi dei filmati.

La vicenda è arrivata all’attenzione del parlamento. Anna Finocchiaro, capogruppo Pd al Senato, ha detto: “C’erano evidentemente degli infiltrati che hanno messo a rischio i manifestanti e le forze dell’ordine. Chi li ha mandati? Chi li paga? Che cosa devono causare? Il ministro dell’Interno venga in Aula a riferire”.

“Consideriamo del tutto aberrante questa ipotesi e anche irresponsabile chi gioca in questo modo con le parole”, ha risposto Fabrizio Cicchitto, Pdl. Ma ai sospetti di Anna Finocchiaro si è aggiunta un’interrogazione di due senatori del Pd, Francesco Ferrante e Roberto Della Seta: “Come si spiegano – dicono – le fotografie nelle quali rappresentanti delle forze dell’ordine familiarizzano con i black bloc? Ieri a mettere a ferro e fuoco il centro di Roma c’erano anche agenti travestiti?”.

Intanto sono complessivamente 22 i dimostranti arrestati e saranno processati oggi, 16 dicembre, a Roma, per direttissima.