L’Aquila. “Basta, me ne vado”, il sindaco Cialente formalizza le dimissioni

Pubblicato il 8 Marzo 2011 - 13:15 OLTRE 6 MESI FA

L’AQUILA – Ha formalizzato il suo “basta me ne vado” annunciato nella serata del 7 marzo, il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. Ha deciso di mettere nero su bianco le sue dimissioni consegnando la comunicazione al segretario generale del Comune Vincenzo Montillo.

”Con la presente – si legge nella nota inviata anche al presidente del consiglio comunale, Carlo Benedetti e, per conoscenza, al prefetto dell’Aquila Giovanna Maria Iurato – rassegno le mie dimissioni dalla carica di sindaco della citta’ dell’Aquila”.

Ai sensi dell’articolo 53 comma 3 del decreto legislativo 267 del 2000 le dimissioni del sindaco acquisteranno efficacia decorsi 20 giorni a partire dall’8 marzo. “Ce l’ho messa tutta, mi sono fatto carico di fare anche quello che toccava ad altri. Oggi prendo atto che non ci sono più né una maggioranza né un Consiglio comunale che abbia voglia di andare avanti”: con queste parole, visibilmente rammaricato ma deciso aveva annunciato all’assemblea la sua intenzione di dimettersi.

In tarda serata, però, ecco tornare la maggioranza: Pd, Psi, Idv ,Api, Pdci, Impegno per L’Aquila, Udeur , Ppe e due consiglieri del gruppo misto, diffondono una nota in cui assicurano di volere ”rafforzare la collaborazione con il primo cittadino, disponibili ad assumerci fino in fondo il carico di responsabilità, tanto più in una situazione come quella che vive il Comune dell’Aquila dopo il sisma del 6 aprile 2009”.

“Siamo senza bilancio. L’anno scorso ho gestito questa città insieme alla Giunta governando in dodicesimi, insultato perché non potevamo comprare neanche un sacchetto di catrame”, ha detto Cialente, parlando poi di una “situazione allucinante riguardo alla ricostruzione pesante. Non c’è stata una norma che mettesse i cittadini in grado di sapere se potevano incaricare progettisti o se dovevano fare una gara”.

“Ho fatto da cuscinetto con tutti, altrimenti le tensioni sarebbero state ben altre – ha proseguito il sindaco -. La mia preoccupazione va ai lavoratori, che stiamo cercando di salvare disperatamente, e ai cittadini che sono in uno stato di confusione enorme, perché utilizzati in polemiche strumentali per i grandi affari che si dovevano fare su questa città”.