Arriva Clean space One: “spazzino” spaziale, ripulirà l’orbita terrestre

Pubblicato il 7 Maggio 2012 - 08:58| Aggiornato il 28 Agosto 2014 OLTRE 6 MESI FA
Arriva Clean space One: “spazzino” spaziale, ripulirà l’orbita terrestre

ROMA – La spazzatura nello spazio sta per essere raccolta. Lo spazzino spaziale svizzero, di cui si parlava da tempo, è pronto ad entrare in funzione. A partire dal suo lancio tra il 2015 ed il 2016 ripulirà l’orbita terrestre dagli oltre 16 mila frammenti dal diametro di 10 centimetri circa sparsi tra i 250 ed i 2000 chilometri d’altezza. “Clean Space One”, questo il suo nome, aspirerà i frammenti che viaggiano alla velocità di 28 mila chilometri l’ora e potrebbero costituire un serio pericolo per le missioni spaziali future in orbita.

Il piccolo satellite andrà a caccia dei detriti da “rottamare”, come ha spiegato l’ex astronauta Claude Nicollier, che ha presentato il progetto all’Istituto Svizzero di Roma: “Ora si sta realizzando un “dimostratore”, vale a dire un prototipo che dovrà verificare la propria efficacia sul campo. Sarà collaudato con un test sul satellite Swisscube o sul suo simile, il Tlsat, entrambi di costruzione svizzera”.

In attesa che Clean Space One entri in funzione la Nasa monitora costantemente gli oggetti più grandi, che potrebbero costituire un pericolo per missioni spaziali o per la Iss, Stazione Spaziale Internazionale, che orbita intorno alla Terra. Nicollier ha detto: “L’equipaggio della Stazione è addestrato per questo tipo di emergenze. Di recente i sei astronauti a bordo si sono “rifugiati”, per sicurezza, sulle navicelle Sojuz attraccate alla Iss”.

Il progetto coinvolge la Ecole Polytechnique Fédérale di Losana e l’Agenzia spaziale europea, Esa, come hanno spiegato Anton Ivanov e Federico Belloni dello Swiss Space Center e Steven Delwart del Centro Esa Esrin di Frascati, che hanno detto: “Il mezzo è stato ideato per prelevare grossi oggetti, in particolare satelliti non più in uso, e guidarli verso un rientro sicuro nell’atmosfera terrestre”. Il satellite dunque  catturerà i detriti, che saranno distrutti con temperature superiori ai 1000 gradi Celsius. Missioni salve e orbita finalmente pulita e più sicura: il piccolo passo dell’uomo nell’ecologia spaziale.