Sposata, ma disoccupata? “I genitori la mantengono”, parola della Cassazione

Pubblicato il 26 Gennaio 2011 - 15:48 OLTRE 6 MESI FA

ROMA-  ”I figli son sempre figli” per la Corte di Cassazione che ribadisce che i genitori devono provvedere al loro sostegno economico anche in eta’ adulta se non sono in grado di mantenersi da soli. Il caso esaminato dalla Corte riguarda il mantenimento di una ragazza maggiorenne, laureata e anche sposata. I Supremi giudici hanno stabilito che questa figlia poco più che ventenne e disoccupata, nonostante il matrimonio, deve essere mantenuta anche perche’ il marito, ancora studente, non è in grado di farlo.

La questione posta ai Supremi Giudici, riguarda un assegno di mantenimento a seguito di un divorzio di una coppia della provincia di Bologna. Il Tribunale di Ferrara, nel 2006, ”aveva modificato le condizioni di separazione personale tra marito e moglie esonerando quest’ultimo dal mantenimento della figlia, ormai maggiorenne perche’ autosufficiente”. Decreto confermato anche dalla corte d’Appello di Bologna secondo la quale ”la figlia aveva conseguito un titolo di laurea spendibile nel mondo del lavoro e soprattutto aveva contratto matrimonio dimostrando percio’ di aver raggiunto piena indipendenza economica”.

La ex moglie ha fatto ricorso in Cassazione e la Prima Sezione Civile, sentenza n.01830, lo ha accolto. Piu’ volte, infatti, la Cassazione ha ribadito come l’obbligo di mantenere i figli ”non cessa automaticamente con il raggiungimento della maggiore eta’ ma perdura, indipendentemente dall’età di costoro” fino al ”completamento degli studi” e ”all’avviamento degli stessi ad una professione” a meno che non si dimostri che il figlio per ”inescusabile trascuratezza o per libera ma discutibile scelta, o per propria colpa non sia stato in grado di raggiungere l’indipendenza economica”. In questo caso la figlia, non aveva creato una nuova famiglia, ma era tornata a studiare, per ottenere una seconda laurea, ed era rimasta a vivere dalla madre con tanto di giovane marito, sposato a Santo Domingo, prima, e poi in Italia.