Stella zombie descrive morte del Sole FOTO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Novembre 2015 - 15:34| Aggiornato il 12 Novembre 2015 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una stella “zombie” che si ciba dei suoi asteroidi ci permette di guardare come sarà il nostro Sistema solare tra 7 miliardi di anni. Uno sguardo sul futuro, insomma, del nostro Sole e sul modo in cui potrebbe morire arrivando alla fine del suo ciclo vitale. Il team internazionale di ricercatori, guidati da Christopher Manser dell‘Università di Warwick, ha osservato a lungo la stella dal Very Large Telescope (Vlt) dell’Eso in Cile e i risultati dello studio verranno pubblicati sulla rivista scientifica Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Manser e gli altri ricercatori hanno studiato gli avanzi frantumati di un asteroide intorno alla stella zombie, la nana bianca SDSS J1228+1040, per ben dodici anni dal 2003 al 2015. In particolare i ricercatori hanno adoperato una tecnica nota come tomografia doppler, una tecnica simile alla tac medica del corpo umano, che ha permesso per la prima volta di ricostruire in dettaglio la struttura dei resti gassosi del pasto della stella morta.

Se le stelle grandi, che hanno circa dieci volte la massa del Sole, muoiono in modo spettacolare con un’esplosione di supernova, quelle più piccole, come il Sole, hanno un destino diverso. Quando esauriscono il ‘combustibile‘, si espandono come giganti rosse, buttando fuori i loro strati esterni nello spazio, per rimanere solo con il loro nucleo caldo e denso, cioè una nana bianca.

E il destino dei pianeti, asteroidi e altri corpi che appartengono al loro sistema? In base a queste osservazioni, i ricercatori sono giunti alla conclusione che è raro che le nane bianche siano circondate da dischi di materiale gassoso in orbita intorno alla stella.

In questo caso, ipotizzano, l’asteroide si è spinto troppo vicino alla stella morta, finendo per essere fatto a brandelli dalle forze mareali che l’hanno trasformato in un disco di materiale, ora visibile, che si è formato in modo simile agli anelli di Saturno. Tutti ‘indizi’ che possono aiutare gli astronomi a prevedere il destino del Sistema Solare quando il Sole incontrerà la sua fine.

(Credit Photo: Mark Garlick and University of Warwick/ESO/NASA/Cassini)