Taranto, danno fuoco a 4 cuccioli di cane

Pubblicato il 14 Settembre 2010 - 13:48 OLTRE 6 MESI FA

Il cucciolo scampato alle fiamme con le ferite sul corpo

Hanno preso 4 cuccioli e hanno messo insieme delle foglie secche e alcune coperte. Poi hanno appiccato il fuoco alle quattro povere bestie. E’ la triste storia accaduta a Leporano, in provincia di Taranto: due cani sono morti, un terzo è forse riuscito a scappare e l’ultimo ha ustioni sul corpo, ma non è in pericolo di vita.

I quattro cani, dei trovatelli,  si trovavano nei locali dell’associazione “Quattro-cani-per-strada” e chi li ha presi lo ha fatto con la precisa intenzione di ucciderli con il fuoco. Sono ancora ignoti gli autori del gesto, che sono entrati nell’associazione e oltre ai cani hanno preso anche coperte e ciotole per appiccare il fuoco. Due dei 4 cani sarebbero dovuti partire il giorno dopo alla volta di Torino, dove avevano trovato famiglie disposte ad accoglierli.

“Stavo andando a recuperare i due cagnolini che avevano già trovato una sistemazione e che avrei accompagnato personalmente in treno fino a Bologna per incontrare la loro nuova famiglia – racconta Anna Mezzapesa, presidente dell’associazione, al Corriere della Sera -. La scena che ci si è presentata davanti agli occhi è stata raccapricciante”. Due animali erano già morti mentre il piccolo Micky guaiva: pochi istanti e non ce l’avrebbe fatta nemmeno lui. “Abbiamo un’idea ben precisa di chi possa essere è stato ma non abbiamo uno straccio di prova per dimostrarlo e per questo ci siamo limitati ad una denuncia ai carabinieri. Che questa volta sembrano avere preso a cuore la vicenda e che si sono subito attivati”.

Intanto anche la rete inizia a muoversi. Anna ha scritto una petizione on line: “Chiediamo di non permettere che questo reato resti impunito – si legge nella lettera aperta al sindaco di Leporano -, in modo tale che chi abbia ancora per la testa l’intenzione di compiere simili atrocità sappia che la legge, il sindaco, i privati cittadini indignati vogliono ottenere giustizia”.