Terremoto 8.2 in California “potrebbe avvenire presto, i danni sarebbero catastrofici”

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Settembre 2017 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto 8.2 in California “potrebbe avvenire presto, i danni sarebbero catastrofici”

Terremoto 8.2 in California “potrebbe avvenire presto, i danni sarebbero catastrofici” (Foto Ansa)

LOS ANGELES  –  Il recente terremoto di magnitudo 8.2 della scala Richter che ha devastato il sud del Messico è stato il più grande ad aver colpito il Paese nell’arco di circa un secolo. La California, come il Messico, è un’area sismicamente attiva e gli scienziati affermano che potrebbe essere colpita da un terremoto ancora più distruttivo nella zona di Los Angeles, a causa della faglia di Sant’Andrea e dello sfregamento di due placche tettoniche tra di loro.

I devastanti terremoti che hanno colpito la California nel corso del secolo scorso sono stati molto inferiori alle scosse avvertite di recente dopo il terremoto in Messico, che ha liberato quattro volte l’energia di quello di San Francisco nel 1906, di magnitudo 7.8, in cui persero la vita 3.000 persone e che scatenò un incendio che distrusse gran parte della città americana.

Il mega terremoto più recente nella California del Sud risale al 1857, stimato magnitudo 7.8, quando l’area era scarsamente popolata. Un terremoto di magnitudo 8.2 avrebbe fratturato la faglia di Sant’Andrea: dal lago di Salton, vicino al confine messicano, fino a Monterey. Avrebbe attraversato le conteee tra cui Los Angeles, Riverside e San Bernardino.

Un terremoto di magnitudo 8.2, spiega il Los Angeles Times, sarebbe peggiore in quest’area poiché la faglia di Sant’Andrea si snoda proprio attraverso aree come Coachella Valley, dove si trova Palm Springs, e la valle di San Bernardino, insieme alle montagne di San Gabriel a nord di Los Angeles. La faglia è a circa 30 miglia dal centro di Los Angeles.

Un terremoto analogo a quello in Messico provocherebbe danni in ogni città della California del Sud, ha detto la sismologa Lucy Jones, da Palm Springs a San Luis Obispo. Un terremoto di magnitudo 8.2 sulla faglia di Sant’Andrea, inoltre, produrrebbe scosse più intense di quelle del terremoto in Messico. Arriverebbe alla magnitudo 10, percepita dagli umani come “estrema”.

Il Geological Survey USA ha pubblicato un ipotetico, quanto apocalittico, scenario su quali conseguenze avrebbe un terremoto 8.2, basato su una precedente intervista alla Jones e secondo il report ShakeOut. Il numero di morti potrebbe essere uno dei peggiori nella storia americana: quasi 1.800, all’incirca lo stesso numero di persone morte durante l’uragano Katrina. Più di 900 persone potrebbero morire negli incendi; più di 400 per il crollo degli edifici con strutture d’acciaio; più di 250 a causa di altri danni agli edifici; e più di 150 in incidenti di trasporto, ad esempio incidenti automobilistici a causa di semafori che non funzionano o ponti spaccati.

Los Angeles potrebbe subire la più alta perdita di vite umane, più di 1.000; seguita da Orange County, con più di 350 morti; San Bernardino, con più di 250 morti, e Riverside, con più di 70 morti. Quasi 50.000 persone potrebbero rimanere ferite.

Le autostrade principali di Las Vegas e di Phoenix che attraversano la faglia di Sant’Andrea verrebbero distrutte; l’Interstatale 10 incrocia la faglia su una dozzina di punti e la carreggiata dell’Intestatale 15 verrebbe tranciata sul punto in cui attraversa la faglia, con un divario da una parte all’altra di 4.572 metri, ha affermato la Jones.

Non solo: gli acquedotti che portano l’88% dell’acqua di Los Angeles e attraversano la faglia di Sant’Andrea potrebbero essere danneggiati o distrutti. Una grande minaccia per l’uomo è rappresentata dal crollo degli edifici. Novecento palazzi in mattoni, vicino alla faglia, potrebbero crollare sugli inquilini, i pedoni sui marciapiedi, schiacciare autobus e vetture che percorrono la strada.

Cinquanta edifici in calcestruzzo friabile che ospitano 7.500 persone potrebbero collassare completamente o parzialmente. Cinque grattacieli in acciaio, noti per essere vulnerabili da un punto di vista sismico, in cui vivono 5.000 persone, potrebbero collassare totalmente. Verrebbero evacuate dalle loro case da 500.000 a 1 un milione di persone, ha detto Jones.

Per un po’ di tempo la California del Sud potrebbe rimanere isolata, circondata solo da montagne e dalle macerie lasciate dal terremoto. Nel passo del Cajon, il divario esistente tra le montagne San Gabriel e San Bernardino, attraverso le quali passa l’Interstatale 15 e il percorso principale di Las Vegas, c’è anche la faglia di Sant’Andrea e un mix esplosivo di gasdotti che portano benzina e gas naturale, oltre alle linee aeree di alimentazione elettrica.

Per scatenare un’esplosione sarebbe sufficiente la rottura di una linea di alimentazione. “L’esplosione provocherebbe un cratere”, sostiene il report. Il co-autore di ShakeOut, Keith Porter, ricercatore all’Università del Colorado, in uno studio del 2011 pubblicato sulla rivista Earthquake Spectra ha avvertito che a determinate condizioni un terremoto di magnitudo 7.8 potrebbe provocare un’interruzione dell’energia elettrica talmente improvvisa che “potenzialmente potrebbe riguardare tutti gli Stati occidentali”. L’energia potrebbe essere ripristinata in poche ore in altri Stati ma non in California del Sud, in cui ci vorrebbero diversi giorni.

Basandosi sul numero di frane avvenute nei terremoti 7.8, gli scienziati affermano che potrebbero essercene 10.000. “I grandi terremoti sono più destabilizzanti in collina”, ha detto Jones. Migliaia di persone a causa della diffusione di incendi in tutta la California del Sud, potrebbero essere costrette a evacuare; 12.000 incendi potrebbero essere troppo grandi da poter essere controllati e l’impegno dei vigili del fuoco, ostacolato dall’ingorgo del traffico e dalla mancanza di acqua. Gli incendi di grandi entità potrebbero distruggere centinaia di isolati, in cui ci sono tante costruzioni in legno e appartamenti.

A quel punto il numero di morti potrebbe aumentare: sarebbe difficile salvare centinaia di persone intrappolate negli edifici che stanno bruciando. Possibili luoghi delle conflagrazioni, riguarderebbero anche Los Angeles sud, Riverside, Santa Ana e San Bernardino.

“Se il terremoto si verificasse nella stagione calda o con le temperature di Santa Ana, gli incendi sarebbero ancor più catastrofici. Se invece, in un periodo di pioggia, si verificherebbero più frane”, sostiene la Jones.
Diverse dighe sarebbero compromesse dalle scosse e ci sarebbe bisogno di un’evacuazione d’emergenza. Un danno alla sola diga di San Bernardino costringerebbe alla fuga 30.000 persone, afferma il report ShakeOut.

Un sistema di allarme sismico per la costa occidentale per anni è stato in fase di sviluppo alla Geological Survey USA. Ma lo stanziamento del Presidente Trump è stato interrotto prima che venisse avviato.
La proposta di bloccare i finanziamenti ha sollevato proteste di democratici e repubblicani, compresi i leader, in tutta la costa e affermano che il sistema è fondamentale per la sicurezza pubblica.

A luglio, un comitato congressuale ha votato per mantenere il finanziamento. Il sistema di allarme rapido del terremoto funziona in base a semplice principio: le onde sismiche di un terremoto viaggiano alla velocità del suono attraverso la roccia, più lentamente rispetto ai sistemi di comunicazione odierni.
Ci vorrebbe, ad esempio, più di un minuto a un terremoto di magnitudo 7.7 partito dal lago di Salton per far tremare Los Angeles, a 241 chilometri di distanza, percorrendo la faglia più lunga dello Stato, la Sant’Andrea.