Ci sarà il terremoto a Roma l’11/5? La Protezione civile: “Impossibile prevedere”

Pubblicato il 21 Aprile 2011 - 16:06 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Non ci sono metodi riconosciuti dalla scienza con i quali sia possibile prevedere il tempo ed il luogo esatti in cui avverrà il prossimo terremoto”. Nel giorno del Natale di Roma, il Dipartimento della Protezione Civile tenta di dare risposte scientifiche ad una voce che, ormai da mesi, si rincorre nella capitale: ci sarà o meno un terremoto a Roma l’11 maggio?

La profezia, o la leggenda, che circola su social network e siti web viene attribuita a Raffaele Bendandi, un astronomo e sismologo autodidatta morto nel 1979. La presidente dell’istituto che custodisce tutti i documenti di Bendani, Paola Lagorio, però’, afferma che negli scritti non c’è alcun riferimento ne’ all’11 maggio ne’ alla citta’ di Roma. Eppure la voce continua a circolare. Ecco perche’ il Dipartimento ha deciso di pubblicare sul sito internet un dossier sul rischio sismico in cui ci sono informazioni sullo stato della ricerca in materia di previsione dei terremoti, dati sulla sismicita’ di Roma, sui terremoti che dal 1.300 hanno colpito la capitale e anche un test per verificare che conoscenza si ha dei terremoti.

Fermo restando che, ribadisce la Protezione Civile, ad oggi, ”l’unica difesa per il nostro paese resta la prevenzione”. ”Sappiamo quali sono le aree del nostro paese interessate da un’elevata sismicità e quindi dove è più probabile che si verifichi un evento sismico di forte intensità – è scritto nel dossier – ma non e’ possibile stabilire con esattezza il momento in cui si verificherà”. Dunque ”non è possibile né  prevedere né escludere una data piuttosto che un’altra, sia questa l’11 maggio, l’11 giugno o altre”. Quel che è però scientificamente provato è che il territorio di Roma ”è caratterizzato da modesta sismicita’, determinata soprattutto dai risentimenti dei terremoti con epicentro nell’area dei Castelli romani e di quelli più violenti, con epicentro nell’Appennino abruzzese e umbro”.

Una sismicità, però, ”non trascurabile, per l’elevato valore dei beni monumentali e architettonici della citta’ e per la vulnerabilita’ del patrimonio edilizio”.