Tornado Oklahoma City tra i più devastanti e difficile da prevedere

Pubblicato il 21 Maggio 2013 - 12:46 OLTRE 6 MESI FA
Tornado Oklahoma City tra i più devastanti e difficile da prevedere

Tornado Oklahoma City tra i più devastanti e difficile da prevedere (Foto LaPresse)

ROMA – Il tornado che ha raso al suolo Oklahoma City è uno tra i più devastanti per forza e durata. Massimiliano Pasqui, ricercatore del Cnr-Ibimet, spiega che in genere i tornado di classe F5, cioè i più distruttivi e pericolosi, durano poche decine di minuti. Ma Oklahoma City, negli Stati Uniti, è rimasta stretta nella morsa distruttiva del tornado per oltre 40 minuti, un tempo che per Pasqui è “un’enormità”.

Pasqui ha spiegato poi che prevedere un evento meteorologico di questa entità è difficile: “Di fenomeni del genere, per la loro natura intrinseca, non è possibile sapere dove e quando si scatenano. E possibile solo prevedere la genesi del fenomeno ma non la sua evoluzione”.

Il tornado ha così avuto il tempo di radere al suolo un intero quartiere ed ha portato non solo distruzione, ma anche morte. Il bilancio del tornado, che ha scatenato la sua furia la sera del 20 maggio, nella mattina del 21 maggio è di 91 morti e oltre 200 feriti.

Il ricercatore del Cnr ha poi spiegato all’Ansa che la zona devastata dal tornado è chiamata ‘Tornado Alley‘ proprio ”perché è caratterizzata dall’alta frequenza della formazione di tornado ad alta intensità. Gran parte di studi e conoscenze che noi abbiamo vengono da quell’area, molto vulnerabile al fenomeno”.

La Tornado Alley corrisponde alla regione centrale degli Stati Uniti d’America. Comprende le pianure dei fiumi Mississippi e Ohio, la valle del basso corso del fiume Missouri, così come la parte sud-orientale degli Stati Uniti, spiega Pasqui: “La sua vulnerabilità è  legata al passaggio di perturbazioni e risalita di correnti molto umide da Golfo del Messico che spesso presentano delle ‘super celle’ convettive che possono generare i tornado”.

I ricercatori studiano da anni tutta l’area per capire come si generano e si spostano i tornado: “La cella convettiva che li può generare – afferma Pasqui – ha una vita di parecchie ore, ma non è detto che li generi”. La formazione del tornado è, infatti, un passo successivo del tutto imprevedibile sia per quanto riguarda il momento e il luogo della genesi, sia per la direzione che prenderà.

Ma qualcosa si può prevedere, spiega Pasqui: “Quello che si può prevedere con largo anticipo è la possibilità della genesi, ma è altamente difficile sapere quando e se di verificherà e l’impatto che avrà, anche perché poche decine di km possono fare la differenza nel dare l’allerta”.

Dunque è quasi impossibile dare con largo anticipo l’allarme, anche in aree frequentemente colpite, spiega il ricercatore: “Anche l’Italia non è immune dal fenomeno. Tutte le nostre coste sono a rischio e poi la zona dell’Emilia. Da noi però l’intensità è decisamente inferiore”.