Toscana, due pozzi fanno gola ai petrolieri. Allarme degli ambientalisti

Pubblicato il 3 Agosto 2010 - 13:58 OLTRE 6 MESI FA

Isola d’Elba, Montecristo e Pianosa:  potrebbero essere queste le aree obiettivo dei petrolieri della Puma Petroleum, filiale italiana dell’australiana Key Petroleum Ltd. Due pozzi infatti sono stati identificati per cercare greggio e gas proprio in quelle acque.

Gli ambientalisti però denunciano il rischio per la natura: «Si tratta di un’area tre volte più grande dell’Elba, un bacino naturale all’interno del santuario dei cetacei, sulla rotta di balenottere e delfini, luogo delicatissimo per l’ecosistema».

«Un incidente petrolifero come quello della Deepwater Horizo significherebbe la fine per l’economia turistica delle isole e piccole multinazionali come la Key non avrebbero né i dollari, né le capacità tecnologiche per intervenire» spiega Umberto Mazzantini, responsabile di Legambiente Arcipelago toscano.

Secondo Legambiente, «la Key è in attesa del responso finale e dell’approvazione» da parte del ministero dell’Ambiente. Il ministro Stefania Prestigiacomo ha dato lo stop alle trivellazioni offshore,  «ma solo entro 5 miglia dalle coste e 12 dalle aree marine protette».