Trovò il corpo di Narducci nel Trasimeno, muore annegato nello stesso lago

Pubblicato il 3 Marzo 2011 - 20:02 OLTRE 6 MESI FA

Lago Trasimeno

MAGIONE (PERUGIA) – Il 13 ottobre del 1985 Ugo Baiocco, pescatore di professione, trovò nel lago Trasimeno il corpo di Francesco Narducci, medico al lungo al centro di un’indagine su presunti collegamenti con le vicende del mostro di Firenze.

Giovedì 3 marzo, all’età di 74 anni, è annegato nello stesso specchio d’acqua dopo essere caduto dalla sua barca. Un incidente avvenuto in tarda mattinata davanti al pontile di Sant’Arcangelo. Provocato forse dal forte vento che spirava sul lago. Potrebbe essere stata infatti proprio una raffica a far ribaltare l’imbarcazione.

Baiocco, pescatore esperto e a lungo presidente della cooperativa locale, ha subito cominciato a urlare e una donna lo ha visto dal molo distante circa 300 metri. Alcuni suoi colleghi hanno cercato di raggiungerlo mentre altri hanno avvertito carabinieri, polizia provinciale e vigili del fuoco. Sono subito scattati i soccorsi e le ricerche.

Nel primo pomeriggio il cadavere è stato quindi individuato non lontano dal punto della scomparsa. Ancora immerso nell’acqua, a causa anche del pesante abbigliamento impermeabile che Baiocco indossava. Di quanto successo è stato informato il magistrato di turno, il sostituto procuratore Giuliano Mignini. Casualmente lo stesso pm titolare del fascicolo sulla morte di Narducci.

Come prassi in questi casi, il magistrato ha disposto l’autopsia ma dubbi che Baiocco sia stato vittima di un incidente non ce ne sono. Una morte analoga a quella del cognato del pescatore, anche lui annegato nel Trasimeno diversi anni fa. Furono loro due, nel 1985, a trovare nelle acque antistanti l’isola Polvese il corpo di Narducci che era scomparso cinque giorni prima.

Il corpo del gastroenterologo perugino venne portato sul pontile di Sant’Arcangelo e all’epoca gli accertamenti vennero chiusi senza che venisse formulata alcuna ipotesi di reato. Diversi anni dopo il caso è stato però riaperto dal pm Mignini che ha ipotizzato un omicidio legato alle vicende del mostro di Firenze (circostanza però negata dai familiari del medico che hanno sempre sostenuto la tesi di un incidente o di un suicidio).

Secondo il magistrato in occasione del recupero del corpo sarebbero state inoltre compiute diverse irregolarità e nel corso delle indagini è stato svolto un incidente probatorio davanti al gip nel quale è stato sentito anche Baiocco. Al giudice il pescatore, nel febbraio del 2006, spiegò che non conosceva di persona Narducci ma di avere pensato a lui quando trovò il corpo perché le ricerche del medico (uscito in barca) erano ormai in corso da cinque giorni.

Al termine dell’indagine il gip ha archiviato, su richiesta dello stesso pm, l’indagine per omicidio (a carico di quattro persone), mentre un altro giudice ha prosciolto una ventina tra familiari e pubblici ufficiali che il magistrato aveva chiesto di processare per le presunte irregolarità in occasione del ritrovamento del cadavere.

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