Studio Usa. Il caffè ritarda l’insorgere della malattia di Alzheimer

Pubblicato il 7 Giugno 2012 - 12:54| Aggiornato il 12 Giugno 2012 OLTRE 6 MESI FA

MIAMI, STATI UNITI – Buone notizie per chi alzatosi la mattina non può funzionare senza aver prima bevuto una bella tazza di caffè. Gli scienziati dell’University of South Florida e dell’University of Miami hanno infatti accertato in uno studio che un più alto consumo di caffeina, proveniente principalmente dal caffè, determina un ritardo nell’insorgenza della malattia di Alzheimer, anche in persone anziane che già soffrono di problemi mentali cognitivi (considerati segnali premonitori di Alzheimer o demenza).

”Le nostre ricerche indicano che anziani con lievi problemi relativi al mantenimento della memoria che bevono moderate quantità di caffè – circa tre tazze al giorno – non verrano colpiti da Alzheimer, o per lo meno lo saranno molto più tardi di quanto sarebbe naturale aspettarsi”, ha dichiarato uno dei patecipanti allo studio, il dottor Chuanhai Cao, neuroscienziato all’Università della Florida.

I ricercatori hanno condotto lo studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer Disease, su 124 persone di età compresa tra i 65 e gli 88 anni, alcune delle quali avevano difficoltà cognitive. Essi hanno accertato che i partecipanti allo studio che hanno contratto l’Alzheimer nel giro di due o quattro anni avevano nel sangue il 51 per cento meno caffeina rispetto a coloro le cui difficoltà cognitive non sono peggiorate nello stesso periodo di tempo. Secondo gli scienziati alti livelli di caffeina nel sangue indicano che il soggetto consuma regolarmente caffè.

Gli scienziati avvertono che il loro studio non significa che bere caffè evita l’Alzheimer, ma piuttoto che il caffè abbassa il rischio di contrarre la malattia. Inoltre, è importante bere caffè con moderazione, perchè un consumo eccessivo può causare problemi cardiovascolari e dare dipendenza.