Vaccini, gli studiosi: “L’immunità di gregge è realmente importante”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Giugno 2017 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Vaccini, gli studiosi: "L'immunità di gregge è realmente importante"

Vaccini, gli studiosi: “L’immunità di gregge è realmente importante”

LONDRA – La polemica sui vaccini divide anche gli inglesi. Il Daily Mail ha intervistato alcune famiglie che sono contro i vaccini e ha descritto la loro esperienza. Ha anche sentito medici e scienziati, la cui posizione è di grande allarme.
“Non c’è dubbio che l’immunità di gregge sia realmente importante”, afferma Helen Bedford, docente di sanità pubblica infantile all’University College London e membro del Royal College of Pediatric and Child Health (RCPCH).
L’immunità di gregge (“herd immunity), detta anche immunità di gruppo, in medicina è una forma di protezione indiretta che si verifica quando la vaccinazione di una parte significativa di una popolazione (o di un allevamento) finisce con il fornire una tutela anche agli individui che non hanno sviluppato direttamente  l’immunità.
“Non dobbiamo permettere che il programma di vaccinazione diventi vittima del suo stesso successo. Non appena si smette di vaccinare le malattie ritornano, com’è accaduto per il morbillo quando Andrew Wakefield nel 1998 sosteneva falsamente che il vaccino trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia) fosse correlato con l’autismo e malattie intestinali. Il morbillo è la malattia infantile più contagiosa e può uccidere”.

“Lo scorso anno, una bambina di dieci mesi è morta a causa del morbillo. Troppo piccola per essere vaccinata, aveva bisogno dell’immunità di gregge”.
“Si sono registrati casi di bambini malati che a causa delle loro condizioni croniche non hanno potuto vaccinarsi e sono morti di morbillo. Ora abbiamo recuperato il danno compiuto da Wakefield e, al 92-93% di impiego del vaccino, i livelli sono ancora buoni”.
“In Gran Bretagna, la polio e la difterite sono ormai scomparse ma senza vaccino potrebbero tornare. A Londra, nel 2008, un bambino non vaccinato è morto a causa della difterite”.
“Per cui, mentre un bambino sano non vaccinato può combattere molte di queste patologie ma non vi è alcuna garanzia: ciascuna, infatti può sviluppare gravi complicazioni. L’immunità di gregge è vitale per proteggere i soggetti più vulnerabili della società”. 

“Se qualcuno è convinto che la vaccinazione non sia una cosa buona, è facile trovare on line informazioni a supporto di questa visione. Ma non è buona scienza”, avverte il dott. Bedford. “Tutti i vaccini possono dare origine a effetti collaterali ma, solitamente, sono lievi. L’anafilassi è  una rara e grave reazione allergica ai vaccini, che può anche essere provocata da alcuni alimenti e farmaci e viene trattata con l’adrenalina”.
Nel Regno Unito, tra il 1997 e il 2003, dopo le vaccinazioni sono stati registrati 130 casi di anafilassi e ciascun interessato è sopravvissuto.
In quel periodo, nel Regno Unito sono state somministrate circa 117 milioni di dosi di vaccini, il che significa che una persona su 900.000 ha subìto questa reazione avversa.
Ed ecco, invece, la posizione degli anti vaccino.


Caso numero 1. Quando una mattina i figli di Sarah Holdway si svegliarono sudati, doloranti, con un diffusa eruzione cutanea sul torso, non entrò in panico. Con il suo pc consultò rapidamente il “dottor Google” che confermò quanto sospettava: avevano il morbillo.
Altri genitori li avrebbero fatti visitare immediatamente dal medico, temendo le documentate e terribili complicazioni causate dalla malattia, tra cui polmonite, encefalite e perfino cecità. Ma non Sarah.

Idratava i bambini di 3 e 18 mesi, faceva loro rinfrescanti spugnature con l’asciugamano. Non somministrava ai piccoli nemmeno il paracetamolo per far scendere la temperatura.
“Li lasciavo dormire, mangiavano frutta e ci siamo accampati in salotto, creando un’atmosfera tranquilla, facendo tante coccole, fin quando non si sono sentiti meglio”.
“Finché si segue una dieta e uno stile di vita sani, penso che il corpo possa combattere la maggior parte delle cose”.
Sarah, 34 anni, fa parte di una piccola ma determinata minoranza di genitori che rifiutano di vaccinare i figli per immunizzarli da malattie infettive in gran parte sradicate come la turbercolosi, il morbillo, la rosolia e la pertosse.

Pensa che i figli siano stati contagiati da altri bambini a cui era stato da poco somministrato il vaccino trivalente contro il morbillo, la parotite e la rosolia (MPR). Vaccini che spesso sono costituiti da virus indeboliti, ma vivi, che restano nel corpo per un breve periodo e, secondo alcuni, possono essere trasmessi attraverso tosse e starnuti, un processo noto come “shedding” (rilascio).
A fronte della sofferenza dei figli, Sarah e il marito Tom, non cambiano idea:”Non è dimostrato che i vaccini siano completamente sicuri ed efficaci, quindi perché dovrei permettere che ai miei bambini siano iniettate sostanze chimiche nocive?”, chiede Sara.
“A mio avviso, malattie come la poliomielite e la difterite nel nostro Paese sono state eliminate grazie a una buona igiene e non ai vaccini”.

Per fortuna, Daniel, che ora ha otto anni, e Calen, sei, ne sono usciti indenni. E lo scorso anno, quando con le sorelle Lexa, 15, Grace, 4 e Violet, 2, hanno contratto la pertosse, Sarah si è comportata come nel caso del morbillo.
A Lexa, quando aveva 12 anni, è stata proposta la vaccinazione contro il papillomavirus umano (HPV), per prevenire il cancro al collo dell’utero ma i suoi genitori hanno rifiutato.
Ha iniziato a fare una ricerca. “Internet non era così accessibile come ora, quindi sono andata alla biblioteca locale e ho scoperto quali altre sostanze, oltre ai vaccini ci sono in queste iniezioni, ad esempio il glutammato monosodico e l’aulluminio, e non voglio che i miei figli siano esposti”.

“Parlando con mio padre, mi ha detto che da bambini lui e tutti i suoi amici avevano avuto il morbillo e la pertosse: sono sopravvissuti”.
“Le persone credono che non vaccinando i nostri figli, stiamo diffondendo le malattie e incidendo sull’immunità di gregge, ma sarebbe vero solo se i vaccini funzionassero e non credo sia così”, dice Sarah. dice Sarah.
“Ho sentito persone che nonostate la vaccinazione hanno avuto la pertosse. Inoltre, non penso che i bambini non vaccinati diffondano le malattie. Penso siano più sani perché hanno sviluppato un sistema immunitario più forte”.
Sarah rimane ferma nelle sue convinzioni, nonostante le critiche di medici, altri genitori e persino della sua famiglia.

Caso numero 2. Roxanne Woodhouse e suo marito Darren, hanno deciso di non vaccinare Meelah, 6 anni, e Arlyn, 18 mesi.
“Inizialmente Darren sosteneva che le vaccinazioni erano essenziali. Abbiamo fatto molte ricerche, cercava prove a sostegno della sua convinzione e articoli che dimostrassero che sbagliavo”, dice Roxanne.
“Alla fine, abbiamo concluso che non valeva la pena di rischiare, a causa di un lungo elenco di tossine utilizzate e dei possibili effetti collaterali”.
Due anni fa, quando portarono Meelah in Indonesia per sei settimane, nessuno di loro aveva fatto i vaccini raccomandati, tra cui quelli per l’epatite A, il tifo, il tetano e la poliomielite.
“Siamo tutti abbastanza sani e sul posto abbiamo evitato insalate o frutta lavate con l’acqua di rubinetto”, dice Roxanne.
Fortunatamente, tutti sono tornati in buona salute e finora Meelah e Arlyn non hanno contratto nessuna delle malattie per cui i loro coetanei sono stati vaccinati.

Caso numero 3. Therese Hoyle, consulente didattico, non voleva vaccinare la figlia Amber e le ha somministrato dei rimedi alternativi prescritti dall’omeopata.
“Non mi sembrava giusto inoculare sostanze chimiche nel corpo di una bambina sana e quindi ho fatto al riguardo parecchie ricerche”, afferma Therese.


Amber ora ha 19 anni e non mai fatto un solo vaccino, compreso quello contro il papilloma virus (HPV).
A 12 anni, Amber chiese alla madre perché avesse scelto di non vaccinarla contro l’HPV. Le ho fatto leggere libri e informazioni scaricate da Internet e ha capito che c’erano dei rischi. “Abbiamo parlato dell’importanza di una dieta sana, dell’esercizio fisico e di quanto aiutino a mantenere un sistema immunitario forte”.
Conclude il giornale. Si può solo sperare che Therese e gli altri genitori anti-vaccini non debbano mai pentirsi della loro scelta.