Veneto. Troppi “terroni” negli Alpini: l’ultima battaglia della Lega

Pubblicato il 9 Marzo 2011 - 09:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  “Fuori i terroni”, lo slogan è vecchiotto, quello di sempre contro i meridionali al nord e la Lega lo ha rispolverato per attaccarlo al corrpo degli alpini.

La questione è presto raccontata: arriva dal Veneto, dove un gruppo di parlamentari con il fazzoletto verde ha proposto di reclutare gli Alpini solo nelle regioni settentrionali. Per il Carroccio, che ha presentato una legge ad hoc con Franco Gidoni come primo firmatario, ci vorrebbero le quote verdi.

“Inutile mettere in un bel barattolo la pummarola fatta in Cina. Sbaglio? Bene, come la pummarola sta a Napoli, l’alpino sta alle nostre montagne, quelle del Veneto, del Friuli, Lombardia, Piemonte e, solo in parte, l’appennino tosco emiliano e i rilievi dell’Abruzzo. Il resto – e oggi sono la maggioranza – con le penne nere c’entra poco. Ben vengano, passatemi la battuta, i Salvatore Carmelo, ma la tradizione alpina sta da un’altra parte”, ha detto Gidoni al Fatto.

“Non avevamo altra scelta. Oggi su 47.000 solo 5.000 provengono da zone a tradizione alpina. E non può essere tollerato. Anche perché il corpo ha sempre più una funzione di protezione civile e chi è nato in montagna sa arrampicarsi su una parete meglio di chi proviene da una località di mare, questo credo sia oggettivo. Poi c’è una tradizione da rispettare, c’è gente che da quattro, cinque generazioni veste quella divisa e deve continuare a portarla con orgoglio. Se basterà aumentare il punteggio nel concorso? Non credo, ma noi inviteremo i nostri Comuni, le Province e le Regioni anche a mettere in pratica altri tipi di provvedimento, più strettamente economici. Come sgravi fiscali per le reclute del nord o altri provvedimenti di competenza degli enti locali”, aggiunge.