Viaggiare sicuri: su telefonini, Facebook e Twitter i consigli del ministero degli Esteri

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 - 20:28 OLTRE 6 MESI FA

Franco Frattini

Sbarcano su Twitter, Facebook e sugli smartphone i servizi dell’Unità di crisi della Farnesina per garantire viaggi sicuri agli italiani in giro per il mondo. E per evitare un ”turismo fai-da-te in zone pericolose che può mettere a rischio la nostra incolumità e quella dei nostri familiari”, come ha sottolineato il Ministro degli esteri Franco Frattini.

Presentando alla Farnesina i nuovi strumenti dei siti www.viaggiaresicuri.it e www.dovesiamonelmondo.it, il ministro ha sottolineato che ”si registra ormai una maggiore consapevolezza” dei turisti ”nello scegliere mete sicure”. Ma è  anche vero che sono sempre di più  i turisti che ”cercano l’avventura in zone che potrebbero rivelarsi pericolose”, per questo ”è sempre più utile essere tempestivamente informati”.

Tra le novità presentate dal ministro e dal capo dell’Unità di crisi Fabrizio Romano, una pagina dell’Unità di crisi sul circuito Twitter (http://twitter.com/unitadicrisi), per aggiornare in tempo reale i connazionali iscritti al servizio sulle situazioni di emergenza oltreconfine; una pagina, gia’ attiva, su Facebook (http://facebook.unitadicrisi.info) e specifiche applicazioni per consentire l’utilizzo dei siti www.viaggiaresicuri.it e www.dovesiamonelmondo.it su tutti i tipi di smartphone.

Ma non solo: tutte le informazioni per i viaggi sicuri saranno ora disponibili anche su televideo, grazie ad un’intesa siglata con la Rai (pagine 660-666). Inoltre gli italiani all’estero, grazie ad una nuova funzione offerta dal sito ‘dovesiamonelmondo’, potranno indicare il proprio domicilio oltreconfine su una cartina modello googlemaps.

Un’intesa stipulata con l’istituto San Gallicano di Roma sara’ inoltre in grado di informare gli italiani in partenza sulle misure di profilassi da seguire prima di un viaggio in zone particolarmente a rischio. ”Mi auguro – ha concluso Frattini – che tutti possano raggiungere la meta prescelta, ma prima bisogna essere certi che non si tratti di una zona a rischio”.