Virus gigante rischio risveglio: ghiacci Siberia si sciolgono

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Settembre 2015 - 13:27 OLTRE 6 MESI FA
Virus gigante rischio risveglio: ghiacci Siberia si sciolgono

Virus gigante rischio risveglio: ghiacci Siberia si sciolgono (Credit Photo: Pnas)

ROMA – Cosa accade quando i ghiacci si sciolgono? Un pericoloso, gigante e antico virus si risveglia scatenando il rischio di epidemie e portando il panico e l’estinzione dell’umanità. Questo uno dei tanti scenari apocalittici ben cari ai film di fantascienza, ma che qualche volta sconfina nella realtà. E’ questo il caso dell’antico e gigante virus che da 30mila anni “dorme” tra i ghiacci della Siberia e che con il loro scioglimento rischia di risvegliarsi.

Il suo nome è Mollivirus sibericum ed è stato scoperto del 2015 da un gruppo di ricercatori nella remota regione di Kolyma, proprio nel permafrost siberiano che si sta disgelando. Matteo Marini su Repubblica scrive che il Centro nazionale per le ricerche francese ha pubblicato uno studio sulla rivista scientifica Pnas annunciando i rischi di questo ritrovamento:

“Poche particelle ancora infette possono essere sufficienti, in presenza di un ospite vulnerabile, a rianimare virus potenzialmente patogeni”, ha detto uno dei responsabili del progetto, Jean-Michel Claverie, dell’Università di Marsiglia. Nessuno fa riferimento davvero a un Armageddon ma l’eventualità di una comparsa di nuove patologie sembra essere tenuta in seria considerazione. Soprattutto perché tra qualche anno il traffico nelle zone in prossimità del Circolo polare artico sarà molto intenso. Lo scioglimento del ghiaccio renderà infatti molto più accessibili le enormi riserve di carburanti fossili che si trovano nel sottosuolo.

Fa ancora più paura pensare che il Mollivirus sibericum sia il quarto tipo di virus gigante isolato dallo stesso campione di terreno. Le sue caratteristiche sono la grandezza, che supera il mezzo micron (la soglia per essere definito “gigante”) e la complessità genetica molto più elevata rispetto ai virus comuni: il Mollivirus sibericum possiede oltre 500 geni (per fare un paragone, quello dell’influenza A ne ha otto). Caratteristiche simili al più grande virus mai studiato, il Pandoravirus, scoperto dall’équipe dello stesso Claverie nel 2013: fino a un micron di diametro e 2500 sequenze di Dna.

Anche malattie debellate potrebbero essere quindi ‘dormienti’, sepolte sotto spessi strati di ghiaccio. Claverie ha condotto studi approfonditi riguardo gli antichi virus risalenti all’era glaciale ed è riuscito a riattivare uno di questi, il Phitovirus sibericum, sempre raccolto da un campione in Siberia, nel 2014. Il tutto condotto in laboratorio e in totale sicurezza, perché Claverie non è uno ‘scienziato pazzo’ come nei film di Hollywood, infatti ammonisce sui rischi di malattie che potrebbero ‘riaccendersi’ da una sorta di ibernazione durata decine di migliaia di anni, che fanno tornare alla mente le peggiori epidemie della storia umana: “Se non stiamo attenti e industrializziamo queste aree senza le necessarie misure di sicurezza, corriamo il rischio di risvegliare virus come il vaiolo che pensavamo fossero debellati”.