I bagarini del Papa. Falsi biglietti in rete per la beatificazione di Wojtyla

Pubblicato il 11 Febbraio 2011 - 11:00 OLTRE 6 MESI FA

CITTA’ DEL VATICANO – “Vendiamo biglietti”. “Ultimi biglietti”. “Fate presto, i biglietti stanno finendo”. I biglietti per cosa però? Non quelli per lo stadio, nemmeno quelli per un mega concerto, bensì i biglietti per la cerimonia di beatificazione di papa Wojtyla. L’evento si terrà il prossimo primo maggio a piazza San Pietro e sono previsti almeno due milioni di fedeli. Tutti muniti di biglietto? No, perchè il biglietto non serve, la cerimonia è ad ingresso libero. C’è qualcuno che però forse non lo sa e quindi cade nella trappola, quella dei falsi biglietti su internet. I biglietti magari sono anche veri poi, l’unica cosa è che non servono per l’ingresso, quindi sono completamenti inutili.

Dunque una truffa in piena regola. L’evento in effetti si presta per l’alto numero di partecipazioni e di persone provenienti da tutto il mondo. Quindi nonostante fin dall’annuncio della beatificazione, il mese scorso, la Santa Sede abbia chiaramente comunicato che la partecipazione all’attesissimo evento sarà aperta a tutti i fedeli e gratis, su Internet si raccolgono prenotazioni per la cerimonia. Sui siti di operatori turistici internazionali (per esempio www.vaticancitytours.com) campeggiano i “papal beatification ticktes”, malgrado il Vaticano abbia messo in chiaro e ufficializzato che non ci sarà nessun biglietto di invito e che quindi non sia necessaria alcuna prenotazione.

Lunedì prossimo il comitato misto Vicariato-Campidoglio, presieduto dal cardinale Vallini, si riunirà a San Giovanni in Laterano per fissare, con Prefettura e Questura, gli aspetti organizzativi dell’accoglienza dei due milioni e mezzo di pellegrini attesi a Roma. “Cose del genere accadono perché i ‘mercanti del Tempio’ sono sempre svegli, e colgono ogni occasione, ovunque e dovunque, per alzare l’idolo unico del denaro – commenta il teologo Gianni Gennari – Ha fatto benissimo la Santa Sede a dichiarare che non ci sono biglietti per nessuno, salvo i concelebranti e gli ospiti di Stato. Così nessuno potrà fare il finto ingenuo, sia a Roma che nel mondo”.

“Certo che 2 milioni e mezzo di pellegrini in arrivo fanno gola – osserva Gennari- Se è vero che in giro per Internet certi pirati chiedono anche 200 euro solo per il posto in piazza, senza poter assicurare nulla e facendo finta di tutto, le cifre sono gigantesche, e la Finanza, in ogni paese, e anche qui, dovrebbe già poter intervenire con durezza, se pare siano noti anche i numeri telefonici. E questo va ben al di là del primo maggio e del Beato Karol”.

“Che tutto diventi preda di spettacolo e businnes, oggi e qui, è quasi inevitabile. In qualche modo lo siamo tutti – evidenzia il teologo – si tratterebbe sempre di mantenere l’equilibrio tra fede e superstizione, tra devozione e idolatria, tra promozione religiosa e affari. Immagino lo sguardo, tra severo e ironico, pungente e penetrante, con cui Lui sarebbe capace di guardare i mercanti fuori, e qualche indegno agente dentro… Ciò non toglie che tanta gente che arriverà sarà mossa da affetto e venerazione, nella giornate di festa e speriamo di sole. Tutto passa, le cose vere restano”.