A Zaia piace il cinese, i ristoratori padovani protestano

Pubblicato il 5 Gennaio 2011 - 15:59 OLTRE 6 MESI FA
Luca Zaia

Luca Zaia

Al governatore del Veneto Luca Zaia piace il cinese, ma ai ristoratori padovani il boccone amaro non va proprio giù. Al ristoratore con il dragone il presidente della Regione avrebbe passato anche la sera di Capodanno, ma questa preferenza per la cucina “low cost” orientale rispetto a quella nostrana non piace proprio.

“La scelta di Zaia ci ha molto rammaricato, sorpreso e disgustato Piuttosto che una saporita cucina prettamente natalizia e di antica tradizione familiare (cappone, tortellini, cotechino, panettone) preferisce i ravioli fritti, i piccanti gamberi e lo zenzero caramellato. Con quale soddisfazione il governatore si batte in difesa dei saporiti prodotti veneti?”, spiegano in una lettera al Mattino di Padova e inviata anche al presidente Zaia e all’Appe, l’associazione che tutela i pubblici esercizi.

“I prezzi che pratichiamo sono lo specchio dell’equità e dell’onesta E siamo soggetti agli studi di settore con dei parametri ben definiti per i giusti ricarichi”. Secondo quanto scrive il Mattino si tratta del “Cancelletto” di Camin, delle trattorie Berton e Ai Porteghi di Padova, del ristorante Palestro29, della trattoria Tunnel di Busa di Vigonza, del ristorante Bastione di Bastia di Rovolon, dell’antica trattorio da Dorio di Vigodarzere e del “Di…vino” di Villatora di Saonara.

Davanti al clamore suscitato da una foto che lo ritrae sorridente il giorno di Capodanno in un ristorante orientale ”low cost” Zaia si è detto ”allibito”. ”Ci sono andato la sera del primo gennaio con alcuni amici che mi hanno portato da quelle parti. Conosco il titolare e  so come lavora. C’è la garanzia di prodotti tutti locali, anche con l’aiuto di artigiani della zona, e quella sera gran parte dei ristoranti erano chiusi. L’unica altra volta che ci sono andato è stato alcuni anni fa all’inaugurazione”. Il presidente veneto ha ricordato che non ha fatto un passo indietro rispetto alla sua difesa a spada tratta del prodotto e della cucina ”made in Italy” né ha cambiato ”posizione sui cinesi”, ma aggiunge che non è pensabile generalizzare sempre. A riguardo cita proprio la storia del titolare della catena ‘low cost’ che ”dà lavoro a 68 giovani, tra veneti e cinesi, che parlano il dialetto e che so avere accordi con le realtà produttive locali, tanto che il gelato lo fa preparare a Villorba”.

Poi, ha puntualizzato che il veglione di San Silvestro ”l’ho passato da tutt’altra parte con amici a mangiare baccalà musetto, lenticchie, pasta e fagioli. Prima di parlare a vanvara varrebbe la pena di informarsi”. Un menu della tradizione per il saluto al vecchio anno, che porta il presidente veneto a definire una ”piccola polemica” il clamore sollevato dalla lettera dei ristoratori che pare prendersela ”più per la pubblicazione della foto che non con il presidente del Veneto”. ”Ma va detto che deve essere rispettato il giornalista e il fotografo che il primo dell’anno lavorano”. ”Il presidente Zaia – dice da parte sua Angela Venturini, la titolare con il marito di uno dei ristoranti firmatari della missiva – può andare a mangiare dove vuole. E’ che la foto pubblicata può avere l’effetto di dare risalto a un locale che offre un menu a dieci euro”