Zanzare devono morire: Dna riscritto per farle estinguere

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Dicembre 2015 - 11:30 OLTRE 6 MESI FA
Zanzare devono morire: Dna riscritto per farle estinguere

Zanzare devono morire: Dna riscritto per farle estinguere

ROMA – Riscrivere il Dna delle zanzare e portarle all’estinzione per bloccare la diffusione della malaria. L’obiettivo centrato da Andrea Crisanti, ricercatore italiano all’Imperial College di Londra, ha modificato il Dna delle zanzare per renderle sterili e incapaci di produrre uova usando la tecnica di riscrittura detta Crispr e quella del bene drive.

Nello studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Biotechnology, Crisanti e il suo team hanno combinato per la prima volta due strumenti molecolari di frontiera: la tecnica di riscrittura del Dna ‘Crispr’, con cui ha introdotto il gene della sterilità, e il turbo molecolare chiamato ‘gene drive’, che ha consentito di far diffondere il gene dell’infertilità a macchia d’olio tra gli insetti. Il ricercatore italiano ha spiegato:

“Combinando queste due tecnologie siamo per la prima volta in grado di modificare una specie entrando nei processi che ne regolano l’evoluzione. Attaccando i geni della riproduzione possiamo indurre una drastica riduzione della popolazione, portandola quasi all’estinzione: questo è utile con le zanzare portatrici della malaria ma in futuro potrà essere applicato anche ad altre specie dannose e infestanti, vegetali e animali, per ripristinare l’equilibrio di un ecosistema”.

Il primo esperimento, pubblicato su Nature Biotechnology, è stato fatto sulle zanzare Anopheles gambiae, i principali vettori della malaria nell’Africa sub-sahariana. Grazie alle forbici molecolari della tecnica Crispr (Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats), i ricercatori hanno inserito il gene dell’infertilità nel Dna delle zanzare.

Il detonatore che poi lo ha fatto ‘esplodere’ nella popolazione degli insetti è stato il cosiddetto ‘gene drive’. Questa tecnologia, sviluppata all’Imperial College dal genetista Austin Burt, permette di trasmettere un carattere alla progenie infrangendo le tradizionali regole della genetica: se un gene ha normalmente il 50% di possibilità di essere trasmesso alla prole, grazie al gene drive viene passato con una probabilità superiore al 90%, spiega Crisanti:

“Questa tecnica ha il potenziale per ridurre drasticamente la trasmissione della malaria. Nei prossimi 2 o 3 anni valuteremo la sicurezza e l’efficacia di questo approccio in Italia, portando le zanzare nei laboratori del Polo Unico di Medicina di Perugia dove vengono ricreate le stesse condizioni di luce, temperatura e umidità dei tropici. Poi ci sposteremo in ecosistemi più grandi ma sempre confinati, ad esempio su isole, per osservare l’interazione con l’ambiente”.