La sonda che bombardò la Luna rivela la presenza di acqua e argento

Pubblicato il 22 Ottobre 2010 - 17:14 OLTRE 6 MESI FA

La Luna d’argento non è solo un’immagine poetica: questo minerale sulla Luna c’è davvero, insieme a tanti altri presenti nella colonna di detriti e vapore d’acqua sollevata un anno fa dal ”bombardamento” della sonda della Nasa Lcross.

Oltre all’argento, la cui presenza era inaspettata, sulla Luna ci sono zolfo, anidride carbonica, idrogeno, calcio, magnesio e mercurio. I minerali, ai quali la rivista Science dedica la copertina e ben sei articoli, erano presenti nella nube da 155 chilogrammi di vapore e particelle di ghiaccio d’acqua che si è sollevata dal Polo Sud della Luna in seguito all’impatto.

Le ricerche sono state condotte dai centri di ricerca della Nasa Ames, Goddard e Jet Propulsion Laboratory (Jpl) e da numerose università americane. Nell’ottobre 2009 il satellite americano Lcross (Lunar Crater Observation and Sensing Satellite), il cui obiettivo era confermare la presenza di acqua sulla Luna, ha scagliato il motore dello stadio superiore Centaur del razzo Atlas in una delle regioni lunari più buie e fredde, il cratere Cabeus, nel Polo Sud della Luna.

L’impatto ha creato una voragine del diametro di circa 20-30 metri e ha fatto sollevare una colonna alta circa 800 metri e che conteneva fra 4 e 6 tonnellate di detriti. Le immagini dello spettacolare bombardamento sono state riprese dal satellite Lcross e dalla sua compagna di viaggio Lro (Lunar Reconnaissance Orbiter), arrivata nell’orbita lunare a pochi giorni di distanza. I dati inviati da entrambe le sonde hanno permesso di ottenere la stima della concentrazione d’acqua nel cratere e di altri composti.

Secondo i ricercatori della Nasa nella colonna di detriti che si sollevò dopo l’impatto c’erano ben 155 chilogrammi di vapore d’acqua e particelle di ghiaccio d’acqua. Un dato che fa stimare agli esperti che circa il 5,6 per cento della massa totale nel cratere potrebbe essere attribuita solamente a ghiaccio d’acqua. I ricercatori ritengono che, nell’impatto, una regione di circa 200 metri quadrati sul fondo del cratere Cabeus ha subito un fortissimo sbalzo di temperatura, passando 233 gradi sotto zero e circa 676 gradi.

Di conseguenza circa 300 chilogrammi di ghiaccio d’acqua sarebbero passati immediatamente dallo stato solido a quello gassoso. Oltre al vapore e al ghiaccio d’acqua i detriti hanno rivelato tanti altri segreti della Luna, portando alla luce numerosi minerali, come idrocarburi, zolfo, anidride carbonica, idrogeno, calcio, magnesio e mercurio e, a sorpresa, l’argento. Secondo gli autori della ricerca, la scoperta di ghiaccio d’acqua e dei minerali potra’ avere un impatto non trascurabile sulle future missioni di esplorazione lunare.

”’È un risultato molto interessante perché non ci si aspettava una quantita’ cosi’ abbondante di acqua sulla Luna”, ha osservato il coordinatore scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enrico Flamini. ”I dati che arrivano dalla missione Lcross – ha proseguito – sono consistenti con altre scoperte pubblicate di recente e dimostrano che il nostro satellite ha una geologia piu’ complessa di quella che immaginavamo”: