In Africa o al campo organizzato dal Wwf: quando la vacanza fa bene al curriculum

Pubblicato il 1 Agosto 2010 - 19:57 OLTRE 6 MESI FA

Anche le vacanze stanno diventando fondamentali per il curriculum. Per questa ragione, il numero di under 20 che sceglie di rinunciare alla gita al mare per investire sul futuro è in continuo aumento.

Il dieci per cento dei ragazzi, dicono i numeri diffusi dalla Swg-Confesercenti: quest’anno il 10 per cento dei ragazzi opterà per una meta verde appoggiandosi alle organizzazioni no-profit che tutelano la natura, attivissime nell’organizzare stage in mezzo ai boschi e nei centri da riqualificare. Un esempio? Un mese in Basilicata a monitorare tartarughe marine  sotto l’occhio attento dei veterinari del Wwf, da anni in prima linea proprio come i “cugini” di Legambiente, che propongono campi estivi in Italia e all’estero con esperienze di volontariato che “ogni anno coinvolgono migliaia di persone”  come spiega Luca Gallerano, responsabile nazionale della Ong.

“Solo lo scorso anno sono stati oltre 3 500 i ragazzi impegnati in tantissime attività utili che permettono di socializzare e al tempo stesso salvaguardare l’ambiente e preservare parti di preziosi territori – aggiuge Gallerano -. Nei campi si cerca di vivere all’insegna della sostenibilità, di produrre meno rifiuti, differenziarli, risparmiare gli sprechi dell’acqua e di energia. Piccoli e grandi accorgimenti, nell’interesse generale, che ognuno potrà poi applicare anche a casa quotidianamente”.

Una buona base, spiega, per dare l’assalto al milione di posti di lavoro che – stima l’agenzia del lavoro Umana – potrebbero creare l’energia eolica e solare nel prossimo decennio. “La vacanza, ma in generale l’uscire dal luogo in cui si vive e dalle proprie abitudini, apre la mente-  ragiona Alessandro Rimassa, autore della guida Jobbing-. Le idee migliori vengono quando si è liberi di far viaggiare il pensiero. Certo, è importante sapere quali sono i terreni su cui muoversi: per farlo, prima di partire, bisogna focalizzarsi sul proprio futuro, magari navigando su internet alla ricerca delle professioni che ci interessano. Poi in vacanza si rielabora il tutto”.

Tra le mete più cliccate sui portali dedicati al turismo giovane c’è l’Africa. Una mossa che paga, perché l’accesso all’Università tiene conto anche degli impegni extra-scolastici. “I mesi passati lì come volontario sono stati fondamentali per entrare ad Harvard”, conferma Tommaso, uno dei cinque italiani attualmente ospiti del campus di Cambridge, Massachusetts, selezionato grazie ad una media voti stellari ma anche  spiega, “per i risultati nello sport e l’esperienza in Africa”.

Per esplorare il continente bisogna appoggiarsi ai gruppi cattolici o all’associazione Africa Oggi di Adriano Zanini, veterano del settore e pioniere delle missioni. Fabio Ausenda, ex presidente di Europe Conservations e autore di “Green volunteers”, guida cult per i turisti responsabili, spiega perché con pochi soldi in tasca e molte idee in testa la vacanza può risultare decisiva per il futuro lavorativo: “Si tratta di opportunità interessanti per chi vuole conoscere i paesi da un punto di vista diverso rispetto a quello del viaggiatore tradizionale ma anche per chi desidera scegliere una professione in quest’ambito e prova a capire cosa può significare lavorare nel Sud del mondo”.

Soprattutto perché, a settembre, tutte le informazioni messe in valigia andranno catapultate sul curriculum vitae da spedire alle aziende in cui c’è scritto, in maniera sintetica, che anche il tempo libero viene impegnato per fare esperienza.