La lettera di Bianca, studentessa sedicenne: “In vacanza ad Ios, per il divertimento a tutti i costi. Meglio lavorare”

Pubblicato il 7 Settembre 2010 - 11:29 OLTRE 6 MESI FA

Basta divertimento forzato 24 ore su 24 in vacanza: a dirlo, con una lettera al Corriere della Sera, è la sedicenne Bianca Maria Guala. Reduce da dieci giorni a Ios, “casette bianche e azzurre, zone desertiche e aride, e un centro città pieno zeppo di localini”, scrive Bianca Maria. Peccato, denuncia, che lei il paesaggio, e la spiaggia, li abbia visti solo il primo e l’ultimo giorno.

“Dieci giorni a ballare o ad aspettare che si iniziasse a ballare, scrive. Alla fine odiavo quell’isola”. Andata nell’isoletta insieme a tre amici, Bianca Maria racconta di aver passato tuttop il tempo in discoteca: locali che aprono alle 3 della notte per chiudere alle 8 di mattina. Alle 8 si andrebbe a dormire”, ma ” A Ios, non si dorme. Si balla. Si dorme fino alle 4 del pomeriggio. E non c’è tempo di fare niente perché bisogna ballare. Divertirsi. Qualche volta non ne potevo più”.

“Il ritmo che tutti inseguono all’isola di Ios è un inferno”, si sfoga Bianca Maria. E decrive il tour de force quotidano: “sveglia alle 4 del pomeriggio. Un panino alle 5 perché per mangiare non c’è tempo, appunto. Un incubo. Si passa un’oretta in spiaggia. Quella vicino al Far Out, bar e piscina dove alle 6 comincia la musica e si balla fino alle 9. Poi in albergo. Doccia, ci si prepara per uscire. Si aspetta. Tutta la giornata è un aspettare che inizi la serata. Alle 11 a cena, per aspettare mezzanotte, quando aprono i dico pub. E si balla. Si balla ore. È lo stesso ritmo che non ti fa smettere. La musica è bella, anche se è quasi sempre la stessa. Tutti i giorni e in tutti i locali. Tornavamo in albergo alle 8 di mattina con le orecchie tappate e le gambe doloranti. Le strade sono un fiume di ragazzi e di disco club con la musica a palla”.

Persone nuove si conoscono, è vero, “Fai nuove amicizie ogni sera. Ma le saluti lì. E sempre così frenetico perché devi correre a divertirti da un’altra parte”. E per divertimento si intende bevute: “Chi arriva a Ios, arriva per bere”. Con tutte le conseguenze che questo comporta: “I vicoletti ai lati della strada sono pieni di gente che vomita. O vomitano o stanno sdraiati per terra. Una sera un inglese era così ciucco che ha preso per le gambe una ragazza svizzera che ballava sul bancone. Lei è caduta ed è rimasta ammaccata per il resto della vacanza”.

Eppure questo è il motivo per cui molti giovanissimi – i meno giovani vanno a Mykons – vanno a Ios. E anche Bianca Maria all’inizio la pensava come loro: “Per questo avevo voluto andare a Ios: provare a stare in discoteca fino a tardi. L’ho provato. Basta così. Sarebbe stato meglio andare a lavorare. Mi sarebbe piaciuto di più: capire che significa e mettermi in tasca un po’ di soldi per non dover chiedere sempre ai miei. Ma il prossimo anno farò così”.