Casa San Raffaele: 40 posti letto gratuiti per i familiari dei pazienti oncologici

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Maggio 2018 - 14:36 OLTRE 6 MESI FA
Casa San Raffaele: 40 posti letto gratuiti per i familiari dei pazienti oncologici

Casa San Raffaele: 40 posti letto gratuiti per i familiari dei pazienti oncologici

ROMA – Circa 2mila mq, dieci appartamenti per un totale di 40 posti letto, una solare sala colazioni e un’ospitale sala tv modernamente [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,Ladyblitz – Apps on Google Play] arredate e dotate di tutti i comfort per i familiari dei malati oncologici degli IFO Regina Elena – San Gallicano e degli ospedali della capitale.

Apre domani “Casa San Raffaele”, sita a Roma in via Fermo Ognibene, 25 per “sentirsi a casa” anche lontani dalla propria. L’ospitalità, completamente gratuita, è riservata a coloro che provenendo da fuori Roma non hanno un reddito sufficiente a sostenere le trasferte onerose necessarie a ricevere cure e assistenza. Per accedere basta scaricare e compilare il modulo di richiesta ospitalità presente sul sito internet www.fondazionesanraffaele.com dove è possibile reperire anche tutte le ulteriori info utili sull’iniziativa.

Un progetto pensato e realizzato dall’omonima Fondazione, ente non profit da vent’anni al servizio della scienza e della medicina, che intende rispondere alle necessità ed esigenze crescenti di chi è costretto ad intraprendere i cosiddetti “viaggi della speranza”.

Il fenomeno della “migrazione sanitaria”, infatti, non accenna a diminuire e colpisce soprattutto il malato oncologico, costretto a lunghe e ripetute permanenze lontano da casa. Soltanto il mondo del volontariato e del non profit ha aiutato le famiglie provate da questo dramma nel dramma, creando e gestendo strutture in grado di accogliere chi, oltre alla malattia, deve affrontare anche sacrifici economici.

La Fondazione San Raffaele ha costruito nel tempo una straordinaria esperienza nel mondo della solidarietà, grazie alle continue iniziative realizzate a fianco dei più deboli. Per questo oggi ha scelto di essere “vicino a chi viene da lontano” per misurarsi con la malattia e tutto ciò che ne consegue.