Dante Alighieri, Poste Italiane e il ministro Franceschini celebrano il 7° centenario. “Coi piccoli comuni riscopriamo l’identità nazionale”

di Daniela Lauria
Pubblicato il 10 Gennaio 2020 - 15:22 OLTRE 6 MESI FA
Dante Alighieri, Poste Italiane e il ministro Franceschini celebrano il 7° centenario. "Coi piccoli comuni riscopriamo l'identità nazionale"

Nella foto, da sinistra: il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, la Presidente di Poste Italiane Maria Bianca Farina, l’Ad di Poste Matteo Del Fante e il Presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, Carlo Ossola

ROMA – Riscoprire l’orgoglio e l’identità nazionale grazie a Dante Alighieri. E’ la mission che ha unito Poste Italiane e il Ministero dei Beni Culturali in vista del settimo centenario della morte del sommo poeta, che cadrà nel 2021.

Il contributo dell’azienda per celebrare la memoria del padre della lingua italiana è stato annunciato oggi, venerdì 10 gennaio, dall’amministratore delegato, Matteo Del Fante, al ministro Dario Franceschini, nel corso di una cerimonia che si è tenuta presso la Sala Spadolini del Mibact. A presenziare all’evento anche la Presidente di Poste Italiane Maria Bianca Farina e il presidente del Comitato Nazionale istituito ad hoc per le celebrazioni, Carlo Ossola.

L’ad di Poste ha così risposto a uno specifico appello che il ministro Franceschini aveva rivolto all’azienda, in occasione del secondo incontro con i Sindaci d’Italia, organizzato lo scorso ottobre a Roma. Invito immediatamente accolto già al termine di quella giornata, quando Del Fante ha preannunciato che Poste avrebbe offerto il suo sostegno per realizzare un memorabile 2021 di celebrazioni in coerenza con gli impegni presi con il territorio. 

Le celebrazioni per i 700 anni dalla scomparsa di Dante, ha detto Del Fante, “sono per noi un’occasione di toccare un tema culturale importantissimo e di dare un segnale di presenza, al fianco del ministero per i Beni culturali, ai piccoli Comuni”. “Dante Alighieri – ha sottolineato il numero uno di Poste – è probabilmente la figura culturale più importante per la storia del nostro Paese ed esprime ancor oggi, e probabilmente lo farà in futuro per l’intera Europa, un baluardo culturale che non ha pari. Dunque non potevamo non cogliere l’occasione sollecitata dal Ministro Franceschini, di collaborare alle iniziative che il nostro Paese metterà in campo per ricordare la memoria e la rilevanza, oggi ancor più che mai attuale, di Dante”

Un invito che oggi Franceschini ha voluto rilanciare anche ad altre imprese italiane. “Poste Italiane – si è complimentato il ministro – è la prima delle grandi realtà nazionali a impegnarsi nelle celebrazioni per i settecento anni dalla morte di Dante. Il sostegno di Poste ai piccoli comuni per il recupero di effigi e monumenti danteschi è emblematico di quanto sia diffuso l’amore verso un poeta universale tradotto in tutto il mondo”.

“Vorrei – ha aggiunto Franceschini – che quello di Poste fosse un esempio per le altre imprese italiane che non si possono sottrarre a fare qualcosa per Dante”.  Perché “Dante è di tutti e tutte le nostre imprese quando vanno all’estero hanno dietro il supporto dell’Italia e Dante per noi italiani è identitario. Tutti dovrebbero fare qualcosa”. Quindi l’auspicio: “Vorrei vedere Dante sui treni, sui voli Alitalia, dappertutto”. Non solo: “Vorrei che la Rai , so che ci sono ipotesi aperte in tal senso, producesse cose da far circolare non solo in Italia ma nel mondo”. 

Poste, che da sempre rivolge un’attenzione particolare alle realtà locali, ha selezionato 70 Piccoli Comuni tra i tanti che hanno chiesto un sostegno per realizzare specifiche iniziative, possiedono opere, sono citati nella Divina Commedia o sono legati alla vita di Dante Alighieri.  Le celebrazioni saranno per Poste l’occasione per rinnovare un dialogo diretto e permanente con il territorio, come sottolineato dalla presidente Maria Bianca Farina: “Lavorare con le istituzioni locali è davvero il cuore della nostra missione”, ha detto.

Quattro tra le decine di comuni finora selezionati hanno quindi illustrato i progetti messi in cantiere. C’è Gradara, il borgo di Paolo e Francesca; il comune di Ariano Nel Polesine (Rovigo), in cui sorgeva una quercia secolare di 500 anni, sulla quale, si narra, il sommo poeta sia salito per ritrovare la via di casa. E poi Mulazzo (Massa Carrara), dove Dante fu al servizio dei Malaspina. Ma anche realtà come Pietravairano (Caserta) che poco hanno a che fare col Poeta, ma che in suo onore ambiscono a rilanciare il proprio turismo.