Decreto Sostegni Bis, emendamento sull’assistenza per non autosufficienti presentato dall’onorevole Gagliardi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Giugno 2021 - 06:54 OLTRE 6 MESI FA
Decreto Sostegni Bis, emendamento sull'assistenza per non autosufficienti presentato dall'onorevole Gagliardi

Decreto Sostegni Bis, emendamento sull’assistenza per non autosufficienti presentato dall’onorevole Gagliardi

Per Professione in Famiglia, il sindacato che rappresenta le famiglie che hanno bisogno di assistenza domestica e le imprese che offrono servizi: “Finalmente la politica sembra aver messo il problema dell’assistenza domiciliare fra i temi in agenda, con l’emendamento dell’onorevole Manuela Gagliardi“.

Da oltre un decennio, tutti coloro i quali hanno affrontato il problema della non autosufficienza hanno messo in evidenza il dramma che vivono le famiglie. Nonostante l’intervento dello Stato in ambito dei servizi socio-sanitari, il peso dell’assistenza domiciliare è sostanzialmente a carico delle famiglie.

Finalmente la politica sembra aver messo il problema fra i temi in agenda. Il Ministero del Lavoro ha creato un gruppo di lavoro sul tema in questione con Livia Turco, come Presidente. Nelle prossime settimane inizieranno i lavori della V° Commissione della Camera dei deputati per esaminare gli emendamenti sul decreto Sostegni bis.

Sostegni Bis: l’emendamento sull’assistenza per non autosufficienti

Tra questi ne esiste uno che potrebbe rivoluzionare l’assistenza per non autosufficienti. In sintesi, propone un consistente sgravio fiscale per scaricare i costi sostenuti dalle famiglie per assistere un soggetto non più autosufficiente.

Si tratta del 30% su una spesa sostenuta fino a 15.000 euro all’anno e 50% se il servizio venisse pagato con criteri di tracciabilità. Nella sostanza, se la famiglia paga la badante assunta risparmia 4.500 euro, se acquista un servizio con l’operatore d’aiuto da un’agenzia, il risparmio arriverebbe a 7.500 euro.

Manuela Gagliardi, che ha presentato l’emendamento sull’assistenza per non autosufficienti

A presentare l’emendamento è stata l’onorevole Manuela Gagliardi, sdel gruppo parlamentare di Coraggio Italia.

Quali sono state le motivazioni che l’hanno indotta a presentare questo emendamento?

L’assistenza sanitaria a un soggetto non autosufficiente è un tema prioritario ma molto delicato da affrontare, che tocca tante famiglie nel nostro paese, dove gli anziani sono sempre più numerosi e rappresentano la principale fascia “fragile” insieme ai malati cronici.

La mia regione, la Liguria, è la più anziana d’Italia, quella dove è più evidente la necessità di andare incontro ai bisogni dei malati nel proprio domicilio, attraverso i servizi di assistenza domiciliare e di prossimità. Agli anziani vanno poi aggiunte le persone non autosufficienti per altre ragioni, come le malattie croniche e invalidanti.

Nonostante si tratti quindi di una platea piuttosto ampia e che tenderà a crescere. Ritengo che l’attenzione dedicata sinora non sia stata sufficiente: ho pensato che se lo Stato, attraverso i servizi socio-sanitari locali, non riesce a farsi carico, nella pratica, dell’assistenza di queste persone è giusto che intervenga almeno da un punto di vista economico, fornendo un aiuto ai familiari con la formula dello sgravio fiscale.

Pensa che sia sufficiente l’intervento fiscale per risolvere il problema della non autosufficienza?

L’assistenza domiciliare è un grande impegno dal punto di vista economico per i familiari del soggetto non autosufficiente, perché l’operatore si occupa spesso a tempo pieno della persona. Non tutti i nuclei familiari possono permettersi questa spesa, di fatto si tratta di un contratto di assunzione vero e proprio, quindi credo sia doveroso intervenire con un sostegno in termini di sgravio fiscale da parte dello Stato.

Il supporto economico non è tutto: sarebbe utile anche un aiuto da un punto di vista psicologico per i familiari, che spesso invece vengono lasciati soli ad affrontare la malattia dei propri cari, spesso costringendoli a appoggiarsi a strutture residenziali socio-sanitarie, che però non sempre sono in grado di accogliere tutti i soggetti richiedenti perché la domanda supera le effettive disponibilità. Partendo dal presupposto che la propria casa è la soluzione da privilegiare, credo che ci sia ancora molto da migliorare.

Qual è la sua opinione in merito alla costituzione del gruppo di lavoro creato dal Ministero del Lavoro sul tema della non autosufficienza e quali sono i temi di maggiore importanza su cui lavorare?

La Costituzione di questo gruppo di lavoro è un buon punto di partenza per affrontare sotto i vari punti di vista il tema, ma occorre accelerare sui lavori, non è accettabile che il nostro paese non sia ancora dotato di una legge sulla non autosufficienza, è una questione di civiltà.

Penso che, innanzitutto, si debba partire da quelli che devono essere i livelli essenziali delle prestazioni di assistenza e, in seconda battuta, si debba affrontare l’aspetto della domiciliarità e prossimità delle prestazioni socio-sanitarie.

La non autosufficienza infatti si intreccia con la necessità di potenziare il servizio sanitario sui territori, come purtroppo la pandemia da Covid-19 ci ha insegnato: le persone vanno assistite prioritariamente sul posto e, sinché possibile, vanno lasciate al proprio domicilio. Quando questo non sarà più possibile si ricorrerà alle strutture socio-sanitarie, che andranno implementate in numero e servizi di assistenza. Il Pnrr rappresenta una grande opportunità per raggiungere questi importanti obiettivi che non possiamo permetterci di perdere.